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Cus Bologna. La scomparsa di Fabio Tosi

Scomparso tragicamente mercoledì, mentre stava lavorando al Bargellino, nella sede della Toyota Material Handling, è stato a lungo giocatore di ultimate frisbee nella squadra dell'Alma Mater e con la maglia della Nazionale


“Una tragedia. Un ragazzo d’oro, che ha fatto il percorso sportivo con i colori dell’Alma Mater Studiorum. Sono senza parole: non posso che, anche al nome del CUS Bologna, stringermi alla famiglia per trasmettere la nostra vicinanza”. Piero Pagni, numero uno del CUS Bologna, descrive così Fabio Tosi, 34 anni, scomparso tragicamente mercoledì, mentre stava lavorando al Bargellino, nella sede della Toyota Material Handling.

Fabio aveva scoperto il CUS Bologna e l’ultimate frisbee quasi per caso. Frequentava le Aldini, una lezione di Davide Morri (icona dell’ultimate) e la scoperta del frisbee.

Gli amici lo avevano ribattezzato Ninja, perché giocava con passamontagna curiosi e vistosi e perché, soprattutto, in campo era una scheggia, velocissimo. Un ragazzo capace di correre i 100 metri in 12 secondi. Tricolore una prima volta con il CUS Bologna La Fotta nel 2009, poi il dominio assoluto dal 2012 in avanti, fino a quando non aveva deciso di smettere. Per concentrarsi solo sul lavoro e sulla sua famiglia. Sul podio in occasione della Champions, più volte ai Mondiali (Osaka e Londra) con la maglia della Nazionale.

Terminata la carriera agonistica, aveva deciso di smettere e non proseguire il percorso come tecnico. Ma quando c’era da dare una mano, ai vecchi amici, in occasione di manifestazioni e tornei, lui c’era sempre. Per montare il campo, per sistemarlo, per dar vita alla grigliata finale.

Uno sportivo vero e un ragazzo d’oro. Un cussino orgoglioso di esserlo. Ecco perché la comunità biancorossa, in testa il presidente Piero Pagni, oggi si sente più povera. Per aver perso un amico leale e un compagno di viaggio sempre pronto ad aiutare il prossimo.