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PHOSPHATVILLES: in mostra le città minerarie che hanno cambiato il volto del Marocco

Alla Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini”, l’esposizione dell’Alma Mater racconta le città operaie di Ouled Abdou, nella Valle dei Fosfati, simbolo della modernizzazione del Paese iniziata ai primi del ‘900

Scoperti negli anni ’20 del Novecento, i giacimenti di fosfati hanno fatto le fortune del Marocco. Il Paese - dedito fino ad allora all’agricoltura, all’allevamento e caratterizzato da un diffuso nomadismo - ha vissuto una stagione di industrializzazione, fino ad affermarsi come uno dei maggiori esportatori di fosfati al mondo.

La mostra PHOSPHATVILLES. Territorio, Insediamenti e Architettura nel sito minerario di Ouled Abdoun in Marocco, organizzata dal Dipartimento di Architettura in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’Alma Mater, offe un viaggio alla scoperta dei centri urbani nati attorno alle miniere della Valle dei Fosfati. L’esposizione sarà inaugurata martedì 17 novembre alle 17.15 e visitabile fino al 2 marzo 2025, presso la Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini” (Via Zamboni 63, Bologna).

Migliaia di persone sono state impiegate per l’estrazione e la trasformazione di fosfati in Marocco. Sono sorti quartieri e città per dare alloggio a operai, dirigenti e impiegati. Attorno al giacimento di Ouled Abdoun, nell’entroterra del Paese, sono nate le cittadine di Boujniba, Boulanouare, Hattane, Khouribga e Oued Zem. Pensati come centri autonomi e indipendenti, gli insediamenti riprendono da un lato il modello delle città-giardino europee, dall’altro quello delle medine marocchine. I centri di OCP (Office Chérifien des Phosphates) - che dal 1920 gestisce l’estrazione e il commercio del minerale - sono vere e proprie città aziendali, che riflettono gli schemi dell’organizzazione produttiva e le politiche segregative coloniali dell’epoca, con una netta distinzione fra gli spazi destinati alla classe dirigente europea e quelli per la classe operaia marocchina.

La mostra - curata dalle professoresse dell’Alma Mater Annalisa Trentin, Stefania Rössl e Elena Mucelli - raccoglie materiale custodito soprattutto presso archivi coloniali pubblici e privati in Marocco e in Francia, documentazione grafica e fotografica acquisita grazie a missioni sul campo e studi riguardanti alcune Villes Minières. Offre quindi a visitatrici e visitatori l’occasione di conoscere un patrimonio ignorato, spesso disconosciuto. Apre inoltre una riflessione sul futuro delle città minerarie marocchine, promuovendone la salvaguardia, la valorizzazione, l’eventuale trasformazione urbana e architettonica per adeguarle alle necessità odierne.


La scelta di ambientare PHOSPHATVILLES presso la Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini” porta all’attenzione un altro tema cruciale: lo sfruttamento delle risorse minerarie e naturali del nostro pianeta. Con l’avvio delle operazioni di estrazione del fosfato in Marocco, sono infatti venuti alla luce numerosi fossili di vertebrati marini e terrestri. Si è aperta così la strada a un intenso commercio di reperti, fra cui molti falsi o modificati. Saranno esposti in mostra alcuni fossili provenienti dai giacimenti marocchini, per rendere nota una ricchezza da preservare e la maestria umana che, in alcuni casi, abbellisce o modifica l’oggetto per renderlo più commerciabile.

L’esposizione si inserisce nella cornice del progetto Villes Minières du Maroc, vincitore del bando “Unibo - Global South” – Progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo dei Dipartimenti, promosso dal Dipartimento di Architettura, con la collaborazione dell’Università Ecole d’Architecture et de Paysage de Casablanca, delle organizzazioni non governative Memory of Moroccan Modern Architects e Casamémoire. In linea con l’Obiettivo 11 degli OSS (Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU) - “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” - il progetto punta alla salvaguardia di un patrimonio culturale minacciato dalle trasformazioni indotte da OCP, da una mancata pianificazione urbana e territoriale, da un uso incondizionato del suolo che ha ripercussioni critiche sull’ambiente naturale e costruito, sulle attività e la salute dei suoi abitanti.

PHOSPHATVILLES. Territorio, Insediamenti e Architettura nel sito minerario di Ouled Abdoun in Marocco

dal 17 Dicembre 2024 al 2 Marzo 2025

ore: 17:15

Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini (Via Zamboni , 63 - Bologna)

Ingresso con acquisto del biglietto

In mostra le città operaie della Valle dei Fosfati, simbolo della modernizzazione del Paese iniziata ai primi del ‘900

L'esposizione - curata dalle professoresse dell’Alma Mater Annalisa Trentin, Stefania Rössl e Elena Mucelli - raccoglie materiale custodito presso archivi coloniali pubblici e privati in Marocco e in Francia, documentazione grafica e fotografica acquisita grazie a missioni sul campo e studi riguardanti alcune Villes Minières. Offre a visitatrici e visitatori l’occasione di conoscere un patrimonio ignorato, spesso disconosciuto.

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