Contrastare le disuguaglianze e promuovere la sostenibilità grazie al Public Engagement. Ma non solo: valorizzare e digitalizzare il patrimonio culturale, rafforzare le collaborazioni con la società civile e le imprese in una prospettiva di scambio reciproco di conoscenze, sostenere progetti PNRR capaci di generare effetti positivi sul territorio. Questi i temi al centro dell’incontro “Disuguaglianze e sostenibilità: l’impegno dell’Università in Emilia-Romagna”, che sarà ospitato dall’Università di Bologna mercoledì 12 marzo, dalle 10 alle 17, nella Sala VIII Centenario di Palazzo Poggi (Via Zamboni 33).
La giornata di studi esplorerà il ruolo del Public Engagement universitario nel contesto territoriale emiliano-romagnolo, riunendo le Università della Regione e i principali partner territoriali per delineare linee strategiche condivise e progetti concreti volti a generare un impatto nelle comunità locali.
L’incontro - aperto dai saluti istituzionali di Giuliana Benvenuti, Presidente del Sistema Museale di Ateneo e Delegata per il Patrimonio Culturale, e Maria Letizia Guerra, Delegata all’Impegno Pubblico dell’Alma Mater – vedrà la presenza delle Università di Parma, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e di Macerata. Parteciperanno inoltre il Forum Disuguaglianze e Diversità, think tank nato dalla volontà di otto organizzazioni di cittadinanza attiva per informare e proporre pratiche e azioni verso una società più giusta, ART-ER, Società Consortile dell’Emilia-Romagna per la crescita sostenibile della Regione, e la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, assieme al Museo della Regina di Cattolica, al Museo d’Arte della città di Ravenna e a Pandora Rivista.
L'evento rappresenta un nuovo passo nell'affermazione dell'Alma Mater come Civic University, un luogo di dialogo continuo e produttivo con la società. “Per promuovere progettualità basate sull'ascolto della società in tutte le sue declinazioni, l'Università di Bologna, fra le prime in Italia, ha emanato recentemente le Linee guida per la qualità del Public Engagement, frutto di un percorso condiviso di partecipazione e volte a valutare l’impatto delle nostre iniziative”, ha affermato la professoressa Maria Letizia Guerra.
Ogni anno, l’Alma Mater investe risorse in bandi che prevedono il coinvolgimento di interlocutori non accademici. Ne è un esempio il progetto PNRR Ecosister - Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, guidato dall’Università di Bologna, che riunisce università, enti di ricerca e soggetti privati per supportare la transizione ecologica della Regione. Un’iniziativa che non solo rafforza la collaborazione fra ricerca e impresa, ma favorisce anche l’avvicinamento della cittadinanza alle conoscenze accademiche, non più custodite gelosamente, ma condivise e valorizzate per il bene comune.