Dall'ukiyo-e alla shin-hanga

Giuliano Bernati iniziò venticinque anni fa a interessarsi alle stampe giapponesi con l'intento di "arrivare ad avere una collezione il più completa possibile su questa forma di arte, partendo dalle prime stampe monocrome fino alle produzioni contemporanee". Fino al 16 novembre è possibile vedere a Palazzo Poggi un allestimento di circa 80 xilografie tra le più significative della collezione. Si chiama ukiyo-e, letteralmente "pitture del mondo fluttuante", quell'affascinante forma d'arte giapponese che comprende le stampe, o meglio le xilografie, prodotte in Giappone tra il 1650 e il 1900. Le shin-hanga, o "nuove stampe", sono invece quelle realizzate nel XX secolo, rivisitando le tecniche tradizionali. L'antica tradizione grafica che già affascinò e ispirò artisti come Van Gogh e Toulouse-Lautrec, rivela nei suoi risvolti contemporanei particolari affinità con un'altra forma d'arte in cui i giapponesi eccellono, quella del fumetto. Le oltre 400 opere di quasi tutti i più importanti autori giapponesi sono destinate in futuro a entrare interamente a far parte del patrimonio artistico dell'Università di Bologna, che si troverà così a possedere la raccolta di arte estremo-orientale più vasta che un'università italiana abbia mai posseduto. "Il Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale - spiega Pier Ugo Calzolari all'inaugurazione della mostra - "si avvia così a divenire un vero e proprio centro di servizio sulla cultura orientale dell'Università di Bologna, in grado di rispondere alle esigenze degli studiosi più attenti, ma anche accessibile a un pubblico più vasto." Orari: da martedì a venerdì dalle 9 alle 17,30 Sabato e festivi dalle 10 alle 17,30 Visite guidate ogni sabato alle ore 11.30, a cura di Luigi Peternolli e Alessandro Guidi. Catalogo a cura di Alessandro Guidi. A cura del Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale nell'ambito di UNIBOCULTURA