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Il servizio che permette di segnalare a UniboMagazine e alla Newsletter UniboCultura le iniziative culturali organizzate dall'Università di Bologna.

Osservatorio astronomico

dal 22 al 27 Marzo 2004

Aula della Specola - Via Zamboni, 33 - Bologna

Dopo i recenti studi sul clima dei pianeti, per meglio conoscere quello della Terra, l'osservatorio Astronomico di Bologna dell'INAF organizza un breve ciclo di conferenze dedicate agli studenti delle medie superiori di Bologna e provincia

La Terra ha subito nel corso della sua lunga vita (oltre 4,5 miliardi di anni) molti e profondi cambiamenti climatici, che sono il risultato di complesse interazioni che coinvolgono gli oceani, la fisica dell'atmosfera e il comportamento della biosfera. Da alcuni anni poi, anche le scelte politiche ed economiche incidono sul clima: le stagioni e gli anni si succedono, ma non si assomigliano mai. Molti satelliti - come ad esempio Envisat, il satellite ambientale europeo - sono dedicati all'osservazione degli aspetti più complessi del clima e dell'ecosistema terrestre, altri invece - come il Meteosat - raccolgono informazioni che aiutano a capire scientificamente i problemi relativi al tempo su piccola scala. Questi dati sono anche usati per realizzare studi teorici sul clima, che si basano su simulazioni al calcolatore. Ma la Terra è inserita anche nel Sistema solare, dove i processi, nella sua fase iniziale di formazione (energia irradiata, variazioni della distanza dal Sole, inclinazione degli assi di rotazione), hanno creato diverse tracce evolutive che hanno influito sull'ambiente dei pianeti e differenziato le atmosfere e il clima. Attualmente i satelliti interplanetari e il telescopio spaziale Hubble hanno permesso di raccogliere importanti informazioni sul clima di questi pianeti. Hanno mostrato, ad esempio, come il clima di Marte sia mutato dalla discesa del Viking a metà degli anni 70. Marte è più freddo e più secco di quello che era una ventina d'anni fa. In contrasto, hanno evidenziato che l'atmosfera di Venere subisce ancora l'effetto delle piogge acide di una sospetta eruzione vulcanica avvenuta verso la fine degli anni 70 che è un effetto simile a quello che capita sulla Terra quando le emissioni di biossido di zolfo delle fornaci a carbone si trasformano nell'atmosfera in piogge acide. La sola differenza è che su Venere le dimensioni del fenomeno sono planetarie. I satelliti, considerati come satelliti meteorologici interplanetari che studiano il clima di questi pianeti, sono in grado di emettere quasi un bollettino meteo: "Il tempo su Marte: un altro giorno fresco e chiaro. Un leggero brezza mattutina porterà un pomeriggio soleggiato con nubi alte. Previsioni del tempo per Venere: caldo, nuvoloso, le piogge d'acido solforico continueranno. La qualità dell'aria è leggermente migliorata, ma persistono alti valori di smog". Possiamo quindi considerare Marte, Venere, ma anche gli altri pianeti del nostro Sistema solare, come laboratori naturali che possono portare ad una migliore conoscenza del nostro ambiente naturale. Studiare le loro condizioni climatiche può migliorare la conoscenza di quelle terrestri. A questi argomenti, nell'ambito della XIV settimana della cultura scientifica e tecnologica, l'Osservatorio Astronomico di Bologna dell'INAF e il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Bologna dedicano un breve ciclo di conferenze rivolto agli studenti delle classi delle medie superiori di Bologna e Provincia. In allegato il calendario degli incontri.