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Quindici volte Suoni dal Mondo

dal 1 al 27 Novembre 2004

Auditorium Laboratori Dms - Multisala Via dello Scalo 21

Al via il primo novembre la XV edizione del Festival organizzato dal CIMES rivolto quest'anno alla scoperta della musica tradizionale dei Balcani con una dedica speciale a Roberto Leydi, grande studioso recentemente scomparso.

"La vivacità di una città come Bologna è totalmente legata ai suoi giovani ed agli studenti della sua Università; è importante quindi puntare sulle loro esigenze culturali. Suoni dal mondo và in questa direzione ed è un esempio di straordinaria evidenza di come Bologna si debba occupare dei giovani". E' con queste parole che il Rettore dell'Università di Bologna, Pier Ugo Calzolari, presenta l'annuale edizione del festival di musica etnica "Suoni dal Mondo" organizzato dal CIMES - Centro di Musica e Spettacolo - e arrivato ormai alla XV edizione. Il tema di quest' anno è la musica tradizionale dei Balcani che sarà illustrato da una serie di otto concerti con inizio il primo novembre. L'iniziativa, frutto dell'attività dei docenti e dei responsabili tecnici del Dipartimento di Musica e Spettacolo, avrà come teatro l'Auditorium dei nuovi laboratori DMS (via Azzo Gardino 65/a) oltre alla tradizionale Multisala di via dello Scalo. Questa edizione del Festival è dedicata alla memoria di Roberto Leydi, decano e fondatore della moderna etnomusicologia italiana, deceduto nello scorso febbraio all'età di 75 anni. Come ha ricordato il professor Giuseppe Sassatelli: "Roberto Leydi ha lasciato una grossa eredità e noi tutti dobbiamo fare in modo che non si inaridisca". Va proprio in questa direzione, quindi, l'orientamento del festival al recupero di un forte legame tra ricerca etnomusicologica e proposta in concerto delle musiche della tradizione; lavoro questo a cui Leydi dava largo spazio nelle numerose rassegne da lui curate in carriera. Il programma di questa XV edizione di Suoni dal Mondo prevede la partecipazione da un lato di orchestre e musicisti già noti al pubblico dell'Europa Occidentale, mentre dall'altro propone repertori più legati alla tradizione orale, praticamente sconosciuti anche agli addetti ai lavori. Conclude la rassegna, infine, il concerto del 27 novembre che presentando musiche della tradizione sarda vuole introdurre il  tema del prossimo anno volto appunto a recuperare le "tradizioni musicali italiane spesso neglette a favore di cose più esotiche", come ha osservato il nuovo Direttore Artistico, Nico Staiti. Novità di quest'anno è la pubblicazione di un libro corredato da due cd musicali (disponibile dal 1 novembre) con una selezione di musiche della tradizione balcanica selezionate dallo stesso Roberto Leydi. La pubblicazione del cd si propone di diventare una tradizione del Festival con l'uscita annuale di un'antologia dei concerti dell'anno precedente per "rafforzare e perfezionare l'opera di raccordo tra l'Università e la cittadinanza"come sottolinea il professor Sassatelli.