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In ricordo di Francesco Arcangeli

22 Novembre 2004

Aula Prodi di San Giovanni in Monte

Una giornata di studio per ripercorrere la trasversalità culturale di un personaggio che fu legato all'arte, alla poesia, alla filosofia e ovviamente all'Accademia.

A trent'anni dalla morte l'Alma Mater ricorda Francesco Arcangeli. Difficile tratteggiare in breve una figura come la sua, legata al mondo dell'arte, ma anche a quello della poesia e della filosofia. Bolognese, allievo di Roberto Longhi, ispettore della Soprintendenza, direttore della Gam e docente dell'Università. Una figura di studioso la sua che fu caratterizzata dalla trasversalità cronologica della ricerca in campo artistico, ma anche dalla varietà dei campi del sapere umanistico a cui prestò attenzione. A lui sarà dedicata una giornata di studio, lunedì 22 novembre, dalle 15 in Aula Prodi (Piazza San Giovanni in Monte), organizzata dalla Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte. Una giornata che non "pretende di essere la celebrazione cittadina o dell'Ateneo", ma che ha finalità concrete di studio ed è incentrata, tra l'altro, attorno alla pubblicazione di tre volumi", ha spiegato la professoressa Vera Fortunati. Si parlerà degli anni in cui Arcangeli si è formato sulla letteratura come Vittorio Sereni, Pier Paolo Pasolini, Attilio Bertolucci prima ancora dell'incontro con la storia dell'arte. Quindi i suoi rapporti con il mondo accademico, in cui entrò tardi, nel ‘67 e in cui rimase per un periodo di sei anni. Tre gli interventi per incominciare. "Partiremo con l'aspetto della scrittura", che sarà indagato dal prof. Marco Antonio Mazzocchi. Quindi a Gianni Romano con il ricordo di un allievo. Per analizzare il significato profondo che Arcangeli dava alla didattica "da quella del Liceo Minghetti alle aulee universitarie". Ultimo l'intervento dell'artista Pompilio Mandelli che affronterà il tema del rapporto anche doloroso con Giorgio Morandi. Nella seconda parte gli interventi degli studiosi dopo la presenza di alcune testimonianze tra cui quella Renato Barilli, Andrea Emiliani e Vera Fortunati. In conclusione la presentazioni di tre volumi. Quello di Arianna Brunetti (Francesco Arcangeli e i "compagni pittori") che approfondisce la ricerca di Arcangeli nell'ambito dell'arte contemporanea e la sua assidua attenzione per l'informale, quello di Luca Cesari (Francesco Arcangeli, Uno sforzo per la storia dell'arte) che ha curato la pubblicazione di alcuni inediti testi dello studioso, e infine quello di Alessandra Rizzi (Francesco Arcangeli scrittore) che ha posto prevalente attenzione alla scrittura di Arcangeli comprendendovi alcune poesie e cercando di mettere in evidenza la cifra personalissima del suo stile.