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Compianto, vita

22 Luglio 2004

Chiostro di Santa Cristina, piazzetta Giorgio Morandi 2 (Angolo via Fondazza)

Il "Compianto, vita" di Davide Rondoni diventa uno spettacolo in poesia e musica nel chiostro di santa Cristina, per Viva Bologna.

Giovedì 22 luglio alle 21.00 presso il Chiostro di Santa Cristina, si svolgerà lo spettacolo in poesia e musica "Compianto, Vita" di Davide Rondoni, ispirato al Compianto su Cristo morto di Niccolò dell'Arca. Con gli attori Virginio Gazzolo e Angela Cardile, il violoncellista Andrea Noferini. Organizzato il Centro Culturale Enrico Manfredini grazie al contributo del Comune di Bologna, all'interno delle manifestazioni di VivaBologna. Ingresso libero Un ignoto visitatore, una figura ferma nell'ombra. E Bologna che ruota intorno, specialissima e pur comune città contemporanea. In "Compianto, vita" Davide Rondoni dà voce, con il ritmo di una poesia incalzante e viva, alla visione della vita di oggi colta davanti alla scena straordinaria contenuta in Santa Maria della Vita. Il gruppo di sette statue dette "il Compianto", opera di Niccolò dell'Arca (1470 circa), è forse l'opera più nota di Bologna, meta di una devozione discreta e personalissima da parte di credenti e non credenti. La sua fortissima "scena" suscitò l'ammirazione di poeti come D'Annunzio e di storici dell'arte come il Malvasia e Gnudi. Il Compianto di Niccolò dell'Arca conservato in Santa Maria della Vita a Bologna è uno dei capolavori della scultura italiana. È un esempio unico nell'arte del Rinascimento, perché trasforma un sentimento senza storia, senza precedenti e senza seguaci, senza discendenze possibili. Sette statue in terracotta policroma raffigurano lo sterminato dolore dei primi che accorrono immediatamente dopo la passione e morte di Gesù: Maria Vergine, Maria Maddalena, Maria di Salome, Maria di Cleofa, Giovanni, Giuseppe d'Arimatea. Le Marie s'avventano su quel corpo morto steso a terra con la bocca e gli occhi ancora aperti segnati nella terracotta, urlando dolore e stupore, coi panni aperti come bocche, le bocche che addentano l'aria nel grido, le mani spalancate e serrate nel gesto, di fronte all'assurdo della morte di Dio. I Vangeli non descrivono così il tema divenuto poi il soggetto del Compianto. Niccolò trasforma la pace delle scritture in un dolore umano che pace non si dà. Oggi, il segreto di disperazione e di domanda di quell'opera che attraversa i secoli nel cuore della città, ha trova nuova voce nella poesia. Si tratta di una scena di un dolore innocuo, lontano da noi? È forse un dimenticato evento del passato? Oppure quella "furiale scena di dolore", dolore per il Cristo morto, si ripropone negli innumerevoli dolori della nostra vita? In "Compianto, vita" Davide Rondoni presenta una riflessione intensa sulla morte di Gesù e sulle "conseguenze" di essa per la vita, la vita dei primi che accorrono a compiangerlo così come la vita nostra. Come dice il poeta Rondoni: "Io non so più / il dolore per Cristo. / Non sapevo cos'è perdere Gesù, cos'era . / Non lo sapevo. / È disperazione finale / nella figura ventosa, nella figura / rugosa, e nell'uomo che si tiene / su il viso / nel loro vedere il niente / aver vinto su Dio. (.) Piangono in coro nel vuoto / ognuno vedendo la notte che da terra li investe, / stregoni, peste. / Vedono in un solo momento / ogni dolore nel tempo / le stragi, il morire innocente / lo spegnersi indecente / piangono con tutte le madri del mondo / con tutti gli amori della storia". Una morte che sembra portare con sé ogni morte nel mondo. Il testo sarà affidato alla lettura-interpretazione di Virginio Gazzolo, e ad Angela Cardile nella parte della Madonna, che avrà il compito di ripercorre i momenti vissuti accanto alla fanciullezza di Gesù, tutto l'affetto che una madre prova per il figlio, il desiderio e l'impossibilità di sostituirsi al dolore del suo bambino, condannato alla croce: "lo vidi vestito da re per essere frustato / e poi tutto colpito / mio figlio issato / sul palo dove al dolore che non può sopportare / - è un bambino! - / segue solo altro dolore". Sino a giungere al commovente finale: "Resto qui attaccato a Maria. / Maria della vita. / Maria della fede persa. / Maria della sera, / Maria di Bologna, / così bella a volte da non sembrare vera - - / Maria della vita avversa / Maria del compianto / sostieni / abbraccia tu il nostro cuore / di vento".

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