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Alla Biblioteca Universitaria "Farinelli e gli evirati cantori"

dal 5 al 6 Aprile 2005

Biblioteca Universitaria di Bologna

In occasione del 300° anniversario della nascita, la Biblioteca Universitaria dedica una "due giorni" a Carlo Broschi, detto "il Farinelli", il più celebre degli "evirati cantori" del ‘700.

Avrà luogo il 5 e 6 aprile presso l’Aula Magna della Biblioteca Universitaria, un convegno internazionale di studi su "Il Farinelli e gli evirati cantori", a cui parteciperanno i più autorevoli studiosi del cantante, provenienti da tutto il mondo. Carlo Broschi, questo il vero nome de"il Farinelli", nacque ad Andria nel 1705, ed ebbe una brillante carriera, durante la quale si esibì più volte nella nostra città, tanto da essere insignito della cittadinanza onoraria bolognese nell'autunno del 1732. La sua fama dilagò non solo in Italia e in Francia, ma anche in Spagna, tanto da divenire cantore ufficiale del re, Filippo V.  Nel 1761, tuttavia, tornò a Bologna, per trasferirsi definitivamente nella sua splendida villa fuori Porta Lame (poi abbattuta nel 1949) dove visse fino alla sua morte circondato da una piccola corte di artisti, coltivando i rapporti con le più influenti corti europee. I suoi resti giacciono ancora oggi alla Certosa di Bologna. "Il 300° anniversario della nascita del Farinelli –dichiara Biancastella Antonino, direttrice della Biblioteca Universitaria di Bologna- era l’occasione ideale, per noi e per il Centro Studi Farinelli, per onorarne la memoria. Per questo abbiamo deciso di organizzare questa importante serie di iniziative, oltre che per rilanciare i numerosi studi dedicati al celeberrimo cantante". Il convegno sarà inaugurato martedì 5 aprile dalla stessa Direttrice Antonino, oltre che dal Rettore del Reale Collegio di Spagna, José Guillermo García Valdecasas, Presidente onorario del Centro Studi Farinelli, che insieme alla BUB ha organizzato il convegno. Il Centro, intitolato appunto al celebre cantante, si dedica da tempo allo studio e alla ricerca sull’artista, e in generale al fenomeno storico-musicale degli evirati canori: "Il Farinelli –spiega Francesa Boris, del Consiglio Direttivo del Centro- aveva raccolto nella sua villa una collezione straordinaria di quadri e archivi musicali che dopo la sua morte sono andati dispersi in giro per l’Europa. La mostra ‘Il Farinelli a Bologna", che verrà inaugurata all’interno della manifestazione, riunisce appunto circa 250 riproduzioni di questi pezzi, alcuni di rara reperibilità". L’esposizione è stata curata da Luigi Verdi, segretario del Centro Studi Farinelli. "Il nostro obiettivo –puntualizza Verdi- era quello di ricostruire gli ambienti e l’atmosfera della villa del Farinelli, oggi perduta. In generale –continua- tutte le iniziative in programma vogliono essere non solo un tributo alla memoria del cantante, ma anche un’occasione di dibattito per suoi numerosi studiosi e appassionati, provenienti da tutto il mondo". Sempre il 5 aprile, in seguito ad una Tavola rotonda, si svolgerà un concerto, organizzato in collaborazione con l’Associazione Clavicembalistica Bolognese, dove i sopranisti Massimiliano Arizzi, Matteo Caria Marongiu e Flavio Ferri Benedetti eseguiranno brani tratti dal repertorio del Farinelli. Il concerto sarà intercalato dalla lettura di brani tratti dall'epistolario tra il Farinelli e Pietro Metastasio (famosissimo drammaturgo e poeta), conservati alla Biblioteca Universitaria di Bologna. Le lettere, donate alla BUB nel 1840 dalla pronipote del cantante, la contessa Tadolini, saranno esposte, insieme ad alcuni antichi e rari codici musicali, in una mostra allestita nell'Atrio dall'Aula Magna della Biblioteca Universitaria. Il convegno proseguirà mercoledì 6 aprile con altri interventi, e con la presentazione del libro "Il fantasma del Farinelli", un approfondimento sul tema dell’iconografia farinelliana.  A seguire, nel pomeriggio, è prevista prima una visita alla tomba del Farinelli, poi, l’inaugurazione della mostra storico-documentaria "Il Farinelli a Bologna", presso il Museo internazionale e biblioteca della musica. Il convegno è stato realizzato con il contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio in Bologna e del Monte di Bologna e Ravenna e col patrocinio del Comune di Bologna.