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Le sfide della sussidiarietà: dal welfare state alla welfare society?

15 Giugno 2005

Facoltà di Giurisprudenza

Tavola rotonda conclusiva del Seminario La sussidiarietà nell’esperienza giuridica che ha come tema il welfare state e la welfare society.

Ormai al termine il Seminario, promosso dalla Fondazione Ceur -  sulla sussidiarietà nell’esperienza giuridica che prevede una tavola rotonda conclusiva con un tema di grande attualità: il passaggio dal welfare state alla welfare society. La Sala Armi della Facoltà di Giurisprudenza, in via Zamboni, 22 ospiterà il dibattito per il 15 giugno alle 15. In tanti prenderanno parte all’incontro moderato da Stefano Canestrari, Preside della Facoltà di Giurisprudenza: tra gli altri,  Andrea Morrone, prof. di Diritto Costituzionale, e Lorenza Violini, docente di Diritto Costituzionale all'Università di Milano. Il welfare state è in crisi, oppure si sta modificando? Il crescente impegno pubblico nel fornire servizi di primaria necessità (scuola, sanità, assistenza) ha progressivamente impegnato la spesa pubblica di molti Stati occidentali fino a raggiungere livelli insostenibili di indebitamento. Si è così presa coscienza che per far fronte ai problemi del benessere (welfare) dei suoi cittadini lo Stato deve sviluppare una più realistica politica di welfare society che di welfare state, affidando cioè alla società civile il compito di trovare le forme più varie e creative di risposta ai propri bisogni. Questi alcuni dei temi trattati nel corso della tavola rotonda, con un occhio particolare alla sussidiarietà. Questa cultura ha portato una maggiore responsabilità della società civile a far fronte ai propri bisogni. Da un lato la sussidiarietà "verticale" ha quindi innescato un processo di decentramento amministrativo della gestione di molti servizi; dall’altro la sussidiarietà "orizzontale" propende sempre più frequentemente a consentire alle aggregazioni sociali interessate, capaci e disponibili a farlo, di autogestire la risposta ai propri bisogni. Come accennato in apertura, l’evento, aperto a tutti, conclude il corso universitario della Ceur dal titolo "La sussidiarietà nell’esperienza giuridica". L’idea di creare corsi per acquisire crediti formativi è nata dalla possibilità che la riforma universitaria offre allo studente di scegliere dove acquisire un determinato numero di crediti. Dopo il primo di quattro anni fa, Ceur ha attivato cinque corsi in altrettante facoltà diverse (Architettura, Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina e Scienze Politiche), dando la possibilità agli studenti, sono circa 500 quelli che hanno partecipato, 120 addirittura di Giurisprudenza,  di conoscere e studiare tematiche nuove e confrontarsi con persone della società civile.

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