Novità al festival nipponico: la ceramica di Tomo Hirai

La cultura nipponica a Bologna trova sempre il suo modo per esprimersi offrendo garanzia di opere d’arte di indiscutibile valore. Resterà aperta fino al 30 giugno la mostra su Contemporary Shodo, un’esposizione di opere di Paola Billi (Xizi), Nicola Piccioli (Houyun) e degli artisti della Scuola FeiMo. Ancora pochi giorni per ammirare gratuitamente i lavori artistici in calligrafia han. Intesa in ambito occidentale la parola calligrafia come bella scrittura, l’Oriente vi trova affini i campi della pittura e della creazione artistica: il termine shodo comunemente tradotto come arte della calligrafia, unisce a quest’arte (sho) la ricerca e la comprensione della vita (do). Due culture diverse, quella nipponica e quella occidentale, che qualche artista riesce anche a fondere giungendo ad una perfetta armonizzazione e fusione tra le due differenti tradizioni. È questo il caso di Tomo Hirai, artista attivo nel campo della ceramica da oltre trent’anni tra Italia e Giappone e precursore di uno stile originale. L’acquisizione tecnica della maiolica nostrana e faentina in particolare, ad esempio, si riconfigura attraverso un'emozione tutta giapponese di inusitati cromatismi ed equilibri asimmetrici, che provoca e stimola, anziché indurre all’introspezione. Il 25 giugno alle 18 presso il Museo civico archeologico in via de’ Musei, 8, sarà inaugurata la mostra che lo vede protagonista dal titolo Fusion-Wa. L'attrazione della ceramica. Wa, nelle sue possibili varianti ideografiche, può indicare pace, armonia, anello, cerchio ma, ancor più significativamente, legame e anche Giappone. La mostra Contemporary Shodo è visitabile, a ingresso libero, dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 15-18 in S. Cristina, p.zza G. Morandi,2. Per l’inaugurazione della mostra Fusion-Wa. L'attrazione della ceramica è possibile ritirare gratuitamente gli inviti da martedì 21 giugno a venerdì 24 giugno ore 10-13 e 15-18 in S.Cristina, p.zza G. Morandi,2.