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Con Fuori di Terra si inaugura l'Alma Graduate School

15 Giugno 2005

Villa Guastavillani

Almaweb inaugura la propria sede con un Soundtrack Concert dell’Orchestra sinfonica "Bruno Maderna".

In occasione dell’inaugurazione dell’Alma Graduate School, l’Orchestra sinfonica "Bruno Maderna", diretta da Massimo Alessio Taddia, suonerà alcuni brani tratti dalle colonne sonore originali di film famosi come Superman, I predatori dell’arca perduta, E.T, La pantera rosa, Mission Impossibile, Il Gladiatore, Star Trek, Star Wars e molti altri. Il concerto sarà introdotto da Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna (che ha collaborato alla sua realizzazione) e inizierà subito dopo l’inaugurazione, che avrà luogo alle ore 21.00, presso Villa Guastavillani, in via degli Scalini 18. L’evento,  realizzato in collaborazione con Poltrone e sofà, prevede anche diverse iniziative collaterali, fra cui le "Tre meditazioni sull’impresa" di Pier Luigi Celli (20, 21, 22 giugno, ore 7.00), la cui partecipazione è però limitata a 25 persone, e, per concludere, il Commencement 2005 (5 luglio, ore 18.00), ovvero la cerimonia di consegna dei Diplomi Master da parte del Rettore Dell’Alma Mater Studiorum Ugo Calzolari. La cerimonia sarà preceduta da una tavola rotonda su "competitività dell’impresa e competenze manageriali", coordinata da Enrico Mentana, e si concluderà alle ore 22.00 con il concerto della Dams Jazz Orchestra. Momento di punta della giornata sarà inoltre la preview della mostra "Fuori di Terra" (13 giugno, ore 19.00), visitabile dal 16 giugno al 26 settembre presso i giardini di Villa Guastavillani. La mostra si compone di cinque grandi installazioni in ferro appositamente realizzate per l’evento: una grande cisterna di quattro metri di altezza e un tubo che corre lungo il terreno creano, già all'ingresso della villa, un forte impatto visivo. Nella parte retrostante del parco, due silos di grandi dimensioni accostati fra loro possono essere percorsi dall’interno, mentre una cisterna emergente dal terreno invita il fruitore all’osservazione di una lente posta al suo centro. Il lavoro di Marco Di Giovanni è caratterizzato dall’utilizzo di tubature e di cisterne ferrose di varia scala, l’artista le recupera e le assembla insieme costruendo organismi che si integrano con l’ambiente in cui sono ospitati. Esterno ed interno delle strutture sono complementari, sulle superfici Di Giovanni innesta degli oculari di varie misure, costruiti con gruppi ottici di lenti che distorcono la visione dell’interno e aprono alla dimensione fantastica. Il labirinto di condotti rimanda all’archeologia industriale, ad un immaginario postatomico, ciononostante esso diventa un luogo abitabile che può essere assunto come rifugio e consentire la sopravvivenza delle fantasie, dei sogni, preservandoli nella loro integrità e sottraendoli dall’ottusità del mondo esterno. Il tunnel contiene in sé l’idea di passaggio, di presenza effimera: le installazioni dell’artista si offrono così ad una conoscenza solo parziale, mai assoluta o definitiva. Ciò che conta non è stabilire il significato e la ragione della struttura, essa non è altro che ciò che appare. Per partecipare agli eventi è necessario l’invito. Rivolgersi al n. 051/2090133