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dal 21 Febbraio al 2 Marzo 2006
Aula Prodi
Lungo 5 conferenze destinate non solo a un pubblico di esperti, il professor Jean Jacques Nattiez, uno dei pionieri della semiologia della musica, esemplificherà alcune applicazioni del suo progetto di una musicologia generale elaborata nel quadro di una semiologia. La prima settimana sarà dedicata alla musicologia come disciplina inserita nell’ambito delle scienze umane, alle relazioni tra diversi approcci (storici, etno/antropologici e analitici) che tendono a guidarla, e al modo in cui si può scrivere una storia della musica prestando attenzione alle periodizzazioni. Ci si concentrerà, in particolare, sul passaggio dal modernismo al postmodernismo illustrando le differenze tra le due tendenze con ascolti di brani che le esemplificano. La seconda settimana sarà invece interamente dedicata a Wagner e a un tema che è al tempo stesso storico, politico e semiotico: si può sostenere davvero che l’opera di questo autore è antisemita? È noto infatti come le esecuzioni delle opere di Wagner in Israele abbiano sempre suscitato proteste accorate, e come molti commentatori si siano domandati se sia davvero possibile mettere in scena Wagner dopo Auschwitz. Per rispondere a questi interrogativi, Nattiez indagherà gli scritti teorici del compositore tedesco, mettendoli a confronto con alcuni dati biografici, e analizzerà i suoi libretti e la sua musica facendo ascoltare alcuni brani e mostrando i momenti chiave di alcuni allestimenti.