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Santi, banchieri, re: Ravenna mette in mostra l'arte bizantina

4 Marzo 2006

Chiesa S. Nicolò - Ravenna

Il prossimo 4 marzo, apre al pubblico la nuova grande mostra archeologica di RavennAntica dedicata a protagonisti, architetture e mosaici del VI secolo. Per la prima volta saranno esposti i magnifici pavimenti musivi della basilica di San Severo, in corso di restauro.

Dopo due fondamentali "incursioni" nell’archeologia romana, nel 2006 RavennAntica propone al pubblico un nuovo grande evento espositivo e torna a mettere al centro i tesori bizantini di Ravenna, ricollegandosi dunque idealmente alla Domus dei Tappeti di Pietra, inaugurata nell’ottobre del 2002 dal Presidente della Repubblica. "Santi Banchieri Re" - Ravenna e Classe nel VI secolo. San Severo il tempio ritrovato" è il titolo dell’evento realizzato dalla Fondazione Parco Archeologico di Classe e dal Comune di Ravenna, a partire dal prossimo 4 marzo, nella splendida Chiesa di S. Nicolò. La mostra è curata dal grande medievalista Carlo Bertelli e dal prof. Andrea Augenti, docente di Archeologia Medievale all’Università di Bologna, sede di Ravenna. L’esposizione illustra l’epoca d’oro di Ravenna, il VI secolo, in cui viene costruito "letteralmente" il mito della città. Sotto i riflettori sono gli anni che segnano il tramonto del Regno dei Goti e il trionfo dei Bizantini, nel corso dei quali la città compie un grande sforzo per dotarsi di una serie di strutture e monumenti in grado di mostrarla all’altezza del suo nuovo ruolo politico di capitale dei domini di Bisanzio in Italia. Di tale impegno sono elemento centrale le basiliche: S. Vitale, S. Apollinare in Classe, S. Michele in Africisco. Il processo coinvolge naturalmente anche Classe con la costruzione, appunto, di S. Apollinare e con l’ultimo episodio rilevante di questa febbrile attività edilizia: la costruzione della chiesa di S. Severo. Il fulcro della mostra è proprio il tempio ritrovato a Classe. L’operazione culturale di RavennAntica permette, in particolare, di riportare alla luce - dopo decenni di oblio e dopo una grande opera di restauro - i bellissimi mosaici pavimentali di S. Severo, del VI secolo, scoperti in una campagna di scavo negli anni ’60: un altro importante esempio dell’arte ravennate, con un notevole campionario di motivi decorativi (geometrici, floreali e figurati). Ma Santi Banchieri Re va oltre. Dai mosaici di San Severo si dipana la ricostruzione del più ampio contesto geografico (il Mediterraneo) e politico (il mondo bizantino) in cui nasce e s’afferma il mito di Ravenna. La mostra illustra questo processo attraverso le architetture delle basiliche e l’arte dei mosaici, ma anche attraverso la rappresentazione dei protagonisti di quest’epopea: i Vescovi e i Santi, i Banchieri e i Monarchi. Innanzitutto gli Arcivescovi come Ecclesio, Ursicino, Massimiano e Pietro. I Re e gli Imperatori, da Teodorico ad Amalasunta, da Giustiniano a Teodora. Poi Giuliano l’Argentario, il banchiere che finanzia la costruzione delle grandi basiliche.Su tutti però campeggia la figura di Severo. Celebrato il 1° febbraio in tutto il mondo cristiano, fu il dodicesimo Vescovo di Ravenna, partecipò al Concilio di Sofia nel 342-343 d.C. e fu sepolto a Classe, dove gli fu dedicato un grande tempio, poi andato distrutto, per secoli meta di pellegrinaggi. Dal 4 marzo, un nuovo pellegrinaggio – laico e artistico – accompagnerà la riscoperta delle vestigia dell’antico tempio di S. Severo.