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Mors finis an transitus?

dal 4 al 25 Maggio 2006

Aula Magna di Santa Lucia (via Castiglione 36)

Quinta edizione per i "classici". Dopo Trilogia latina, Tre infiniti, Nel segno della Parola e Nomos Basileus, la morte fa da filo conduttore delle letture in Aula Magna.

Si rinnova anche quest'anno l'appuntamento con le letture dei classici, organizzato dal Centro studi la Permanenza del classico del Dipartimento di Filologia Classica e Medievale. Una lunga riflessione sul tema della morte attraverso la storia del pensiero. Alla domanda "cos'è la morte?" Seneca risponde contapponendo due concezioni: quella materialistica della fine e quella spiritualistica del passaggio. "Abbiamo osato- spiega Ivano Dionigi - con questo tema. E abbiamo selezionato testi che coprono 11 secoli: dal 7 secolo a. C al 4 d. C. Tutti scelti e tradotti dai colleghi del Centro studi". Il recupero del pensiero dei classici è, ancora una volta, "una risposta un po' frontale a questo presente degli uomini dal pensiero corto". Si incominicia il 4 maggio (ore 21) con Massimo Cacciari e Ivano Dionigi. Tema della conversazione Cotidie morimur Vivere per la morte, con letture da Pindaro, Platone, Epicuro, Lucrezio e Seneca (interpretazione di Sandro Lombardi e Galatea Ranzi). Dopo un inizio letterario e filosofico, la seconda serata, l'11 maggio, avrà un carattere più scientifico con Silvia Vegetti Finzi e Alberto Malliani. Nascantes morimur (verso preso in prestito da Manilio) il titolo dell'incontro con letture di Anna Bonaiuto e Maurizio Donadoni da Mimnermo, Empedocle, Seneca, Sofocle, Plinio, Marco Aurelio, Agostino. Gianfranco Ravasi sarà invece il protagonista della terza serata, il 18 maggio, dal titolo Ubi est mors victoria tua? -La morte della morte, con letture dell'Antico e del Nuovo Testamento ad opera della coppia Giancarlo Dettori e Franca Nuti. Ultimo appuntamento, il 25 maggio, con Alessandro Bergonzoni. Le letture da Omero, Euripide, Leonida, Catullo, Virgilio, Seneca e Agostino saranno interpretate da due giovanissimi interpreti Lino Gunciale e Simone Toni. L'albero, prima immobile, muore e diventa mobile sarà il titolo della serata. Una sfida per un comico-scrittore quella di parlare della morte? Per Alessandro Bergonzoni ("quasi per la prima volta in Università dopo Legge") è,  senza tanti giri, di parole una "gioia insperata". "Parleremo di chissà, dove, come e perchè". Parleremo della morte che migliora tutti e allora perchè i cretini non li uccidiamo?". Niente Bergonzoni-show, ma un'occasione per parlare di letteratura, di immortalità dell'arte, di "resistenza: scritto R-apostrofo-esistenza". Per assistere alle serate c'è bisogno dell'invito. Saranno circa 1800 i posti a disposizione tra Aula Magna, Absidale e maxi schermo (tempo permettendo) nel cortile della Facoltà di Lingue. Gli inviti, disponibili fino ad esaurimento, potranno essere ritirati il martedì e il mercoledì precedenti ogni rappresentazione dalle 14 alle 16 in via Zamboni 32 piano terra). L'ultima serata, quella del 25 maggio con Alessandro Bergonzoni, sarà inoltre in diretta video dal sito del Centro Studi La Permanenza del Classico.

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