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Il Capellini e la Scienza in Piazza

6 Maggio 2006

Museo Geologico Giovanni Capellini

Due aperture straordinarie del museo in occasione delle giornate dedicate alla kermesse de La Scienza in Piazza.

In occasione della manifestazione "La Scienza in Piazza", promossa dalla Fondazione Marino Golinelli dal 28 aprile al 7 maggio 2006, il Museo Geologico Giovanni Capellini di via Zamboni 63 propone due aperture straordinarie per sabato 6 maggio. Si parte dalle 11 alle 13. Per bambini e genitori - Visita guidata al Museo e itinerario multimediale "Il risveglio di Sandrone" un percorso virtuale tra scienza e fantasia per comprendere l’importanza della Paleontologia nella ricostruzione della nostra storia. L’iniziativa è a cura degli dell’Aula Didattica Giuseppe Cosentino ed Elide Schiavazzi. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00, si prosegue poi con "Il sabato del Capellini". Alle 15.15 visita guidata condotta dal dott. Marco Tolomelli. Alle 16.15 visita guidata condotta dal dott. Alessandro Ceregato e alle 17.30 conferenza del prof. Fabio Trincardi dal titolo: "L’Adriatico dall’ultima glaciazione ad oggi: variazioni climatiche, oceanografiche e impatto antropico". L’Adriatico è un bacino semichiuso circondato da catene montuose in sollevamento e, di conseguenza, alimentato da ingenti quantità di sedimento. Per la sua posizione settentrionale e la bassa profondità, oggi l’Adriatico costituisce l’area principale in cui si formano, attraverso il raffreddamento invernale, le acque più dense dell’intero Mediterraneo. La circolazione delle masse d’acqua è prevalentemente antioraria: di conseguenza, la distribuzione dei depositi recenti (ultimi 5000 anni) si concentra in una stretta fascia parallela alla costa italiana (vedi figura). Per capire come l’Adriatico abbia raggiunto la configurazione attuale e quale possa essere la sua evoluzione futura occorre considerarne la storia a partire dall’ultima glaciazione, quando, essendo il livello globale dei mari 130 m più basso di oggi, gran parte del bacino era emersa (la Pianura Padana si estendeva fino a Pescara) e la connessione con il Mediterraneo notevolmente ridotta. La comunità scientifica internazionale dedica un’attenzione crescente allo studio di bacini come l’Adriatico: un "archivio" naturale dove la rapida velocità di accumulo sedimentario permette di "risolvere" variazioni ambientali che si sono succedute a scale temporali molto brevi (secoli e decenni) nelle ultime migliaia di anni. Comprendere il cambiamento ambientale in questo intervallo "geologicamente recente" è necessario per ricostruire i molteplici livelli di impatto delle attività antropiche dall’epoca preistorica (si pensi alla comparsa dell’agricoltura) a quella industriale. Orario di apertura: dal lunedì al venerdì 9.00-12.30 – chiuso sabato e festivi. Ingresso libero. Info: 051 2094555 bacci@geomin.unibo.it

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