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27 Maggio 2006
Parco della Montagnola
Saranno tre attori non professionisti, tre formatori dell’Università di Bologna – Alessandro Tolomelli, Alessandra Gigli e Alessandro Zanchettin – a portare in scena la Montagnola. Loro, tutti membri dell’associazione Il Camaleonte nel Rusco, saranno protagonisti di uno spettacolo in cui realtà e finzione andranno a braccetto in un gioco di duplici rimandi. Le scene che animeranno saranno scorci di vita reale, ricostruiti in un anno di interviste antropologiche dai comunicatori dell’Associazione Micromacchina. Ci saranno quindi storie di amministratori locali, di famiglie, di piccoli commercianti e di immigrati. Storie vere, trasformate in arte, ma solo per rendere il vero più comprensibile e tentare così di modificarlo. Le scenografie saranno minimaliste e la distanza con il pubblico assente, fino a cancellarsi quando gli attori chiameranno gli spettatori in scena riportandoli nella finzione alle situazioni della loro quotidianità. Lo spettacolo andrà in scena sabato 27 maggio alle ore 21 presso il Teatrotenda del Parco della Montagnola, preceduto alle 19 da un aperitivo. "Noi – afferma Carmela Riccardi, presidente dell’associazione Parco della Montagnola – presentiamo uno spettacolo che è in realtà un progetto della durata di un anno". "Un progetto partito da un problema – prosegue Riccardi – diversi attori e diversi interessi per un unico luogo". Occorreva creare un canale per farli dialogare. Di qui l’idea di coinvolgere le associazioni Micromacchima e il Camaleonte nel Rusco. "Noi – racconta Alessandra Mariotti, presidente di Micromacchina – abbiano svolto un’indagine sulle aspettative dei cittadini sul parco. In altre parole un’indagine etnografica sui soggetti che ruotano attorno alla Montagnola: dalle figure istituzionali, come il Presidente del quartiere San Vitale Carmelo Adagio, alle famiglie". Ne sono uscite storie approdate poi nelle mani degli attori dell’associazione Camaleonte: "Noi – conclude il presidente Alessandro Tolomelli – porteremo in scena questa indagine. Faremo emergere, più con la pratica che con la parola, le problematiche emerse. Non daremo delle risposte, ma sarà un modo per chiarire le domande sulle questioni da affrontare". Il progetto, un innovativo esperimento di teatro-forum, è stato realizzato con i contributi della Regione Emilia Romagna e del Quartiere San Vitale.