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Chi vincerà i mondiali? La parola agli economisti

22 Giugno 2006

Facoltà di Economia

La presentazione del Master in Economics sarà l’occasione per vedere la partita Italia-Rep. Ceca e scoprire qualche costante dei campionati del mondo.

Conviene giocare in borsa durante la Coppa del Mondo? Alex Edmans, Diego Garcia e Oyvind Norli hanno dato una risposta scientifica, correlando l’andamento borsistico ai risultati calcistici di 39 rappresentative nazionali. Ma, economia a parte, chi vincerà i mondiali? Il ranking Fifa indica il Brasile, ma Andreas Hofert, capo degli economisti della Ubs, è convinto che la i verde oro falliranno l’obiettivo. Insomma, chi vincerà? La risposta, corroborata da evidenze scientifiche e valutazioni economiche, arriverà giovedì 22 giugno 2006 nel corso della presentazione del Master in Economics. Nell’Aula Magna della Facoltà di Economia (Piazza Scaravilli 1), alle 16, sarà proiettata su un maxischermo la partita Italia-Rep. Ceca e poi, terminate le azioni di gioco, gli economisti daranno le loro risposte alle curiosità che circondano i campionati del mondo. Per esempio due economisti, Stephen Dubner e Steven Levitt partendo dagli studi di un psicologo, Anders Ericsson, hanno tentato di capire perché i calciatori della Coppa del Mondo e in generale i migliori sportivi di molte discipline hanno maggiore probabilità di essere nati in Gennaio, Febbraio e Marzo piuttosto che in Ottobre, Novembre e Dicembre. Le scuole sportive – riflettono i due economisti - raggruppano i bambini per anno di nascita. I bambini nati a gennaio hanno quindi un anno in più di quelli nati a dicembre. Quando si è piccoli una differenza di un anno può essere una differenza macroscopica. La teoria sostiene che in ciascuna classe i bambini nati a inizio anno sono in media più forti fisicamente e quindi hanno una performance migliore. Per questo riceveranno più attenzioni dall’allenatore, giocheranno più spesso in partita e alla lunga emergeranno con maggiore facilità di quelli nati a fine anno. E cosa succede poi quando l’arbitro estrae un cartellino rosso, alterando gli equilibri numerici in campo come nell’ultima partita dell’Italia con gli Stati Uniti? Marco Caliendo e Dubravko Radic, due econometrici, hanno analizzato l’andamento di tutte le partite nei mondiali dal 1930 al 2002. Il risultato? Un cartellino rosso tendenzialmente non ha effetti. O l’espulsione avviene nei primissimi minuti della partita, oppure la squadra in 10 riesce agevolmente a compensare l’inferiorità numerica. L'incontro è promosso dalla Facoltà di Economia e dal Dipartimento di Scienze Economiche.

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