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Crosswork, idee, esperimenti, nuove attitudini curatoriali

dal 12 al 22 Luglio 2006

chiostro di Santa Cristina

Spazio a ciò che ha creato, partendo da un foglio A3, la creatività di artisti, storici dell’arte, studenti, critici, curatori, designer, da tutti coloro che hanno voluto contribuire con immagini, idee, pensieri, progetti, suggestioni, provocazioni, reperti, memorie.

Crosswork è un format collettivo, una pubblicazione mobile, effimera, destrutturata che prolifera matericamente nel giardino della sede universitaria del Complesso di Santa Cristina di Bologna. È un dispositivo che intende catalizzare esperienze, dinamiche, attitudini o alterità attraverso il dialogo e lo scambio. Crosswork è un progetto nato nella Scuola di specializzazione di storia dell’arte dell’Università di Bologna diretta da Vera Fortunati, nell’ambito dell’attività didattica di Mario Lupano dedicata a riflessioni incrociate su l’architettura e gli spazi delle arti, sulle relazioni tra scritture e modalità diverse di fare arte e critica. Il progetto si è sviluppato in tre fasi. Nella prima fase, Crosswork ha coinvolto un ampio insieme di persone dedicandosi alla costruzione di un archivio di pronunciamenti. Mediante l’attivazione di un sito (www.crosswork.unibo.it) sono stati raccolti materiali eterogeni, inviati da artisti, storici dell’arte, studenti, critici, curatori, designer, da tutti coloro che hanno voluto contribuire con immagini, idee, pensieri, progetti, suggestioni, provocazioni, reperti, memorie… Ciascuno si è espresso nello spazio di un foglio di formato A3. Senza seguire precisi orientamenti tematici, senza rispettare un argomento-guida, se non piuttosto una vitalistica tensione a condividere un processo, ad attivare contatti fra ambiti che si presumono separati e della cui separatezza non si ricordano le ragioni, per creare infine un contenitore mobile, instabile, in continua crescita e trasformazione. Così si sono cumulate riflessioni e tracce di scrittura, opere o l’impossibilità di formalizzarle, la difficoltà di comunicare o il desiderio di farlo nei modi più svariati. La seconda fase è stata dedicata all’elaborazione dei materiali, cioè ad una ipotesi di attraversamento dell’archivio e alla messa a punto di un ambiente dove mostrare e fare interagire le diverse voci raccolte. Per la costruzione di questo ambiente, nella sua terza fase Crosswork si è trasformato in un laboratorio diretto dall’artista Walter Visentin dove è stata introdotta l’ipotesi di costruire un GAZEaBOut. In questa nuova fase laboratoriale, la pratica della cumulazione archivistica si è applicata ai materiali abbandonati nelle discariche della città, e si è trasformata in analisi urbana esercitata attraverso i luoghi dell’abbandono e dei rifiuti. Infine la stessa fase ha prodotto GAZEaBOut#5 una sorprendente installazione appositamente pensata per il giardino di Santa Cristina, che si inaugura mercoledì 12 luglio, alle ore 18,30, in concomitanza con la presentazione del nuovo numero dell’Annuario della Scuola di specializzazione. In questo modo Crosswork non è più solo un addensamento temporaneo di significati, bensì una struttura percorribile, una costruzione da esperire e attraversare che si trasforma in un coagulo spaziale, e anche in un luogo di connessioni e di rimandi alla città e al suo vissuto. Dislocata a diversi livelli, si sviluppa in altezza, include gli alberi e le più piccole architetture, crea anfratti, allude a corpi cavernosi, suggerisce percorsi e un susseguirsi di linee di forza. GAZEaBOut#05 è un osservatorio, un punto di vista sulla realtà e anche una configurazione plastica scaturita dall’assemblaggio di materiali di scarto, di oggetti recuperati e implicati con la vita della città. Il 12 luglio (ore 18) verranno presentati tutti i passaggi di Crosswork, in un confronto tra le suggestioni del luogo, il progetto e le fasi della sua costruzione, i diversi cantieri, i momenti didattici intrecciati con gli spunti critico-curatoriali. Le tracce degli incontri on-line, attraverso la raccolta dei contributi sui fogli A3 accumulati in questi mesi di lavoro collettivo, saranno a disposizione di tutti - come in una sorta di archivio open air per favorire l’interazione. Un luogo, prima virtuale e poi fisico, dove le persone e le opere si mescolano in un modo che riflette la molteplicità dei nostri attraversamenti della città. Nell’aula magna del Complesso di Santa Cristina, sempre mercoledì 12 luglio, alle ore 17:30 la Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte, diretta da Vera Fortunati promuove una conferenza di Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, per presentare CALEIDOSCOPIO, l’Annuario n.6 della Scuola. L'Annuario è un prodotto editoriale legato alla dimensione formativa della Scuola di Specializzazione, con ambizioni sperimentali nel porsi come palestra di scrittura per i giovani storici, critici e curatori nei settori dell'arte, sia sul versante della conservazione che su quello della promozione delle arti contemporanee.

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