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10 Ottobre 2006
Aula Absidale di Santa Lucia
Vittorio Franceschi leggerà "due libri che muovono": brani dal Fedone di Platone e dal Galileo di Brecht. Al suo fianco, di fronte a un pubblico con licenza di intervenire, Pedrag Matvejevic, Concita De Gregorio e Claudio Magris (in collegamento video). L’appuntamento, introdotto da Giovanna Zucconi, è per martedì 10 ottobre (ore 17) nell’Aula absidale di Santa Lucia in via de’ Chiari 25/a. Il testo, che verrà letto da Vittorio Franceschi, ha due facce: l’immagine della vera terra nel Fedone di Platone e nel Galileo di Brecht. Immaginare un modo meraviglioso, per scoprire che esso è già qui, e basta saperlo vedere. Questo è il denominatore comune dei libri che muovono. I libri possono piacere, possono istruire, suggestionare – ma quelli "che muovono" le persone, quelli che fanno presa nelle nostre vite, sono tesori inestimabili, la vera ricchezza del mondo. A discutere di questa provocazione sono Predrag Matvejevič, scrittore e saggista nato a Mostar nel 1932, il maestro di scrittura di Mediterraneo, cittadino italiano per l’altezza della sua opera. Claudio Magris, l’autore italiano che forse meglio ha indagato le personalità della cultura europea, autore molto affine a Matvejevič. Concita De Gregorio, prestigiosa firma di Repubblica, autrice di articoli che sono sempre dei piccoli saggi di antropologia viva. L’evento, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, è il secondo tappa di "Modi di leggere", la serie di incontri realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. La prima, che ebbe molto successo, si è tenuta nel gennaio scorso, su testo di Gombrowicz, Contro i poeti, con la partecipazione di Hans Magnus Enzensberger, Michele Serra, Giovanna Zucconi, Edoardo Sanguineti (via video). L’ingresso è libero. A tutti i partecipanti verrà inoltre distribuita in 500 copie la rivista "Materiali", di circa 200 pagine, contenente i testi di Platone e di Brecht, ma anche di molti autori classici e moderni.