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Lo spazio-chiesa: tra la verità della liturgia e il servizio dell’architettura

10 Novembre 2006

Casa Matha - Ravenna

L’arch. Glauco Gresleri, membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, illustrare l’evoluzione della nuova liturgia ispirata dalla participatio actuosa dettata da Papa Pio X e il ruolo che l’architettura gioca in essa.

Per il ciclo di lezioni "Lo spazio sacro come luogo di esplosione dell’infinito", venerdì 10 novembre 2006 alle ore 18.00 presso la Casa Matha, in piazza A. Costa n. 3, Ravenna, avrà luogo la lezione magistrale dell’arch. Glauco Gresleri. Introdotto da Giuseppe Sassatelli Presidente del Consiglio della Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio e presentato da Massimiliano Casavecchia Direttore della Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio, Gresleri parlerà de "Lo spazio-chiesa: tra la verità della liturgia e il servizio dell’architettura". Se il prof. Curuni, venerdì 13 ottobre, ha condotto i presenti in un affascinante pellegrinaggio compiuto attraverso gli elementi che compongono l’architettura delle chiese bizantine, mostrando come l’architettura sia azione, come la pittura e la scultura abbiamo assecondato il rito, in un profondo e sacro legame con il contesto, l’arch. Gresleri riporterà l’attenzione alla contemporaneità. Membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Gresleri interverrà ad illustrare l’evoluzione della nuova liturgia ispirata dalla participatio actuosa dettata da Papa Pio X e professata attivamente dal cardinale Lercaro, arcivescovo di Bologna. Sono gli anni che preparano e accompagnano il Concilio Vaticano II, età dell’oro per la chiesa bolognese che aveva aperto i cuori e le menti dei cittadini ai valori della religiosità nella coscienza di appartenere alla famiglia di Dio. L’arch. Gresleri testimonierà il ruolo di una architettura che deve dare significanza di verità alla liturgia, renderla immaginifica, in quanto segno visibile di verità teologiche. E tutto questo partendo dalla cripta della cattedrale di San Pietro a Bologna e dal nuovo impianto liturgico del 1965, segno e memoria del contributo lercariano al Concilio Vaticano II.