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Amamaz – le disavventure di un vitellone romagnolo

21 Novembre 2006

Sala Affrescata SITLeC - Forlì

Per il ciclo Atti di ascolto, approda sul palcoscenico la piece popolare sulla solitudine di un gaudente romagnolo.

Dal connubio tra il regista toscano Angelo Savelli e l’autore-attore romagnolo Giampiero Pizzol, è nato Amamaz, l’atto unico di teatro comico che il Centro di Studi Teatrali del Dipartimento di studi interdisciplinari su traduzione, lingue e culture, presenta martedì 21 novembre (ore 20.30) nella Sala affrescata di Corso Diaz 64 per il ciclo "Atti di ascolto" (entrata libera). Amamaz  – le disavventure di un vitellone romagnolo è la divertente storia di un suicidio mancato. O meglio di un suicidio differito. Ma Amamaz è anche e soprattutto la storia del rapporto che lega un curioso personaggio di arrangione solitario alla sua terra d’origine: la Romagna delle grasse sagre paesane e delle orde di villeggianti. Infatti, quando tutti festeggiano, c’è qualcuno che chiuso in casa soffre la solitudine. La rappresentazione, tutta in italiano, tranne il titolo, che fa pensare all’Amarcord felliniano, vive di un clima sempre in bilico tra allegria e nostalgia, solitudine e compagnia, realtà e fantasia. Creato come teatro d’appartamento e poi approdato sui palcoscenici e nelle piazze o in sale, cortili, cantine, locali pubblici, la pièce si caratterizza per il suo linguaggio popolare e clownesco in grado di dare vita ad uno spettacolo vivace e frizzante.