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Spazio architettonico e liturgia

13 Ottobre 2006

Casa Matha - Ravenna

Alessandro Spiridione Curuni è il nuovo ospite degli appuntamenti del ciclo "Lo spazio sacro come luogo di esplosione dell’infinito".

Prosegue venerdì 13 ottobre 2006 alle ore 18.00 presso la Casa Matha di Ravenna l’itinerario di esplorazione del sacro intitolato "Lo spazio sacro come luogo di esplosione dell’infinito" proposto dal Corso di Alta Formazione in "Arte, architettura e liturgia: il progetto degli edifici sacri" istituito dalla Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell'Università di Bologna e dal Master in "Adeguamento, progettazione e riprogettazione di chiese" promosso dalla Facoltà di Architettura "Valle Giulia" e dalla Conferenza Episcopale Italiana. Il relatore sarà Alessandro Spiridione Curuni, professore ordinario di Restauro Architettonico presso la Facoltà di Architettura di Valle Giulia dell’Università di Roma La Sapienza ed interverrà sul tema "Spazio architettonico e liturgia". Timothy Verdon ha inaugurato il ciclo di eventi con un intervento sull’arte cristiana a Ravenna che ha permesso di comprendere come l’arte cristiana ravennate per prima abbia tentato di esprimere visivamente nei suoi mosaici una lettura simbolica del Mistero cristiano coniugandola con una rappresentazione figurata dello stesso. Al momento in cui quell’arte si esprimeva, lo spazio sacro e quello profano potevano trovare un ambiente culturale nel quale convivere uno dentro l’altro. Il trascorrere del tempo e l’evolversi della cultura hanno fatto nascere la domanda sull’esistenza stessa del sacro. Elmar Salmann ha tentato, quindi, nel secondo appuntamento, di rispondere al desiderio che l’uomo sente da sempre: fissare luoghi in cui incontrare il sacro, il divino, dove questo possa essere in qualche modo tangibile, sia con le mani che con il cuore. Le modalità e le scelte architettoniche del luogo dell’incontro con il sacro sono oggetto dell’intervento del prof. Curuni. Lo sviluppo longitudinale, a una o più navate, l’invenzione della cupola e dell’impianto centrico e la continua contrazione dell’impianto ecclesiastico sono importanti momenti della metamorfosi architettonica orientale. Tappe, queste, connesse al legame sempre più diretto tra liturgia e impianto architettonico che con il trascorrere dei secoli si sono radicate nella tradizione liturgica bizantina tanto da rappresentare un vincolo imprescindibile. Questa trattazione ha per fine l’evidenziare le differenze concettuali e operative nella progettazione dell’edificio sacro oggi nei due mondi orientale e occidentale. Per informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa: 0544/936715 – scuolasuperiore@unibo.it – http://www.cittaeterritorio.unibo.it