Il servizio che permette di segnalare a UniboMagazine e alla Newsletter UniboCultura le iniziative culturali organizzate dall'Università di Bologna.
27 Aprile 2006
Palazzo Poggi (via Zamboni 33)
E’ l’apertura serale, giovedì 27 aprile, di Palazzo Poggi, la storica sede dell'Alma Mater dal 1804. Un invito rivolto a personale, studenti, laureati ma anche cittadini, per un dopocena dalle 21 alle 24. Ad intrattenere i visitatori, un ampio programma di visite guidate alla scoperta dei tesori, intrattenimenti musicali e persino una lezione del professor Umberto Eco. Alcuni docenti dell’Ateneo (Vera Fortunati, Anna Ottani Cavina, Donatella Biagi Maino, Fabrizio Bonoli) e Fulvio Simoni, il curatore del Museo di Palazzo Poggi, faranno da cicerone per illustrare, tra l’altro, l’Aula Ulisse e quella Carducci, il Cortile Ercole e quello del Pozzo. E ovviamente i musei (Poggi, IX Centenario e Specola), lo Studio del Rettore, la Galleria del Vento, la Sala del Consiglio e la Quadreria. Alle 21.15 nell’aula Magna della Biblioteca Universitaria, dopo un saluto del Magnifico Rettore, Umberto Eco terrà una conferenza dal titolo "Biblioteche reali e virtuali". Mentre la musica farà risuonare il cortile d’Ercole (con le esibizioni del Collegium Musicum) e quello del Pozzo (con Teo Ciavarella e i solisti della Dams Jazz Orchestra). "Perché se fortunatamente in Ateneo le idee non mancano – ha ricordato Calzolari presentando l’iniziativa- l’Università ha invece bisogno di risorse". Servizi per gli studenti, ricerca e cultura: ecco dove andranno a finire i fondi raccolti. "E abbiamo in mente – prosegue il Rettore – di utilizzare alcuni fondi anche per premiare i migliori ricercatori". Il Rettore non ha mancato di ricordare l’impegno dell’Ateneo per la ricerca. Uno dei più sostanziosi, assieme a quello dell’Università di Torino, secondo il Nucleo di Valutazione. "Quella del 5 per mille – ha aggiunto il prof. Walter Tega, presidente della Fondazione Alma Mater che assieme alla Direzione Comunicazione ha curato la campagna- è una forma di sensibilizzazione che è destinata a continuare. L’Università dopo aver investito molto sulla didattica è concentrata ora ad istituire un sistema della ricerca e deve impegnarsi a sollecitare la generosità di quanti vorranno contribuire". Anche grazie a questo l’Ateneo potrà continuare a fare quel trasferimento di nuova conoscenza nei cicli produttivi, di cui il nostro Paese ha così tanto bisogno.