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La banalità del male. Rileggere Hannah Arendt

21 Febbraio 2007

Facoltà di Economia, Aula Barilla

Nell'ambito dell'iniziativa "Mercoledì all'Università", Paola Bigatto terrà una lezione-spettacolo sulla nota filosofa tedesca ed ebrea, allieva di Heidegger e Jaspers

"Solo attraverso la conoscenza e la ragione siamo in grado di comprendere e smascherare la menzogna sulla quale il regime nazista ha fondato il proprio potere, rompendo l’assordante muro di silenzio e indifferenza che del nazismo non solo ha coperto, ma ha reso possibili i crimini". Queste le inequivocabili parole con cui la filosofa ebrea Hannah Arendt fa luce sull'unica soluzione possibile agli orrori di cui l'uomo è stato, ed è ancora, capace. Proprio la nota filosofa ebrea, scomparsa nel 1975, sarà al centro della lezione-spettacolo "La banalità del male. Rileggere Hannah Arendt", promossa dal Centro Universitario Cattolico San Sigismondo, in collaborazione con il Centro San Domenico, all'interno dell'iniziativa "Mercoledì all'Università". L'evento avrà luogo mercoledì 21 febbraio, alle ore 21, presso l'Aula Barilla della Facoltà di Economia (Piazza Scaravilli). La lezione-spettacolo, ad ingresso libero, sarà tenuta da Paola Bigatto. L'attrice e regista interpreterà un monologo che ricostruisce il momento il cui Hannah Arendt, colpita dalle polemiche sollevate dal suo lavoro "La banalità del male", decise di dedicare una lezione del suo corso universitario al caso Eichmann. "La professoressa Arendt" - spiega Paola Bigatto - "osserva lo svolgersi del processo con implacabile occhio critico: né il suo essere ebrea, né il suo essere tedesca, né il trovarsi di fronte a uno degli assassini di sei milioni di persone, altera la sua ricerca della verità e il suo sforzo di essere oggettiva. Da ciò deriva che l'abominio criminale del nazismo non resta relegato nelle responsabilità note di qualche criminale, ma appare come una possibile realtà presente in ciascun uomo, in perenne agguato nella pigrizia mentale, nell'inattività sociale e politica, nella delega di scelte ad altri, nell'uso della banalità come alibi morale, tutti ingredienti che nella storia dell'umanità hanno reso possibile l'instaurarsi di sanguinose dittature". Al termine della lezione sarà partecipare ad una discussione che sarà introdotta da Maurizio Malaguti, docente di Ermeneutica Filosofica all'Uiversità di Bologna.