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Il restauro della Stanza della Segnatura di Raffaello

29 Maggio 2007

Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Palazzo Corradini

Il Ciclo di conferenze "Museo moderno" continua il suo percorso con un nuovo seminario dal titolo: "La restaurazione della Stanza della Segnatura di Raffaello". L'evento sarà presieduto dal prof. Maurizio de Luca, Capo Laboratorio Restauri Pitture Musei Vaticani.

Martedì 29 maggio, nell'ambito del Ciclo di conferenze "Il Museo Moderno", Palazzo Corradini di  Ravenna (via Mariani n.5), ospiterà il prof. Maurizio De Luca per il seminario "Il restauro della Stanza della Segnatura di Raffaello". L'evento si presenta di rilevante importanza nel suo genere, in quanto la discussione inerente il restauro della Stanza della Segnatura sarà illustrata proprio da un esperto del settore, impegnato in prima persona nelle operazioni di restauro e conservazione. Il Prof. Maurizio de Luca è infatti Capo Laboratorio Restauri Pitture Musei Vaticani. La Stanza della Segnatura è famosa al grando pubblico in quanto in essa vi sono i primi e più famosi affreschi di Raffaello: la "Disputa del SS. Sacramento", la "Scuola di Atene","Virtù Cardinali e Teologali della Legge" e il "Parnaso". Tali pitture rappresentano un percorso iconografico volto a rappresentare le tre massime categorie dello Spirito. Rispettivamente, il Vero, soprannaturale e razionale, il Bene e il Bello. La Stanza della Segnatura, che prende il nome dal più alto tribunale delle Santa Sede, la "Segnatura  Gratiae et Iusititia", fu lo studio privato di molti dei grandi Pontefici della storia Cattolica, come Leone X e Paolo III. Purtroppo  il rivestimento ligneo andò distrutto durante il Sacco di Roma del 1527, ma ciò non ha intaccato gli affreschi armoniosi, dipinti dall'ancora poco noto genio di Raffaello. L'evento, che inzierà alle ore 15.00, non avrebbe mai visto la luce senza l'eccellente collaborazione fra la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, l'Associazione Student Point e il Corso di Museologia e Museografia, coordinato dalla Prof.ssa Donatella Biagi Maino.

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