Il servizio che permette di segnalare a UniboMagazine e alla Newsletter UniboCultura le iniziative culturali organizzate dall'Università di Bologna.
dal 13 Luglio al 24 Settembre 2007
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Le società contemporanee si muovono e si evolvono tradendo le regole e i meccanismi di produzione e ri-produzione cui eravamo abituati, plasmando secondo dinamiche post moderne il territorio che ci circonda. Risulta quindi difficile muoversi fra le nuove logiche del mondo, fra localizzazione e globalizzazione degli spazi e dei non luoghi. L'instabilità e la vertigine dei possibili sono forse le categorie che più appartengono alle relazioni identitarie in cui dobbiamo orizzontarci ogni giorno. Una logica sottostante a questa apparente incertezza sulle nuove dimensioni di vita comunque c'è: l'hanno ricercata gli allievi, i collaboratori, i dottorandi e i docenti del Corso di Laurea in Scienze Geografiche dell'Università di Bologna. "I risultati dei loro percorsi di studio e ricerca, - spiega la professoressa Paola Bonora - inducono a riflettere su fenomeni come la globalizzazione, la guerra del petrolio, il problema dell'acqua, la biodiversità. E tutto ciò con gli strumenti ma anche con lo "spirito" dei moderni geografi: la "voglia di conoscere ma anche di partecipare alla trasformazione del mondo". Prosegue invece nella suggestiva cornice di Santo Stefano la mostra sulla storia dell'Orto botanico. "Non tutta la storia -spiega la professoressa Anna Letizia Zannotti - ma gli ultimi duecento anni". Preziosi documenti, alcuni anche inediti (come le foto dei bombardamenti di palazzo Collamarini nella seconda guerra mondiale) raccontano attraverso i progetti e le planimetrie ma anche i volti dei personaggi le vicende di questa grande area verde in pieno centro cittadino. "Area - precisa ancora Zannotti - che dai progetti ottocenteschi di Giovanni Battista Martinetti si voleva tesa a coniugare arte e scienza". A Padre Ildefonso il compito di spiegare il senso dell'iniziativa che chiama a collaborare Comune, Università e Monaci benedettini olivetani. "Vogliamo riportare le abazie ad assumere il ruolo di un tempo ovvero quello di luogo di incontro e di confronto tra le diverse culture. Per agire fra la gente e con la gente". Le mostre resteranno aperte dal 13 luglio al 24 settembre nei seguenti orari: 9.00-12.00 e 15.30-18.30.