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Teatro e neuroscienze

dal 20 Aprile al 11 Giugno 2007

Scuola Superiore di Studi Umanistici (Via Marsala 26)

Un seminario interdottorale sull’apporto delle neuroscienze cognitive a una nuova teatrologia pluridisciplinare e sperimentale. Ad organizzarlo il Dipartimento di Musica e Spettacolo (DMS) in collaborazione con la Scuola Superiore di Studi Umanistici.

Sette conferenze di antropologi, neurofisiologi, registi e studiosi di teatro in italiano, inglese o francese, con traduzione simultanea in italiano. Sette incontri per per parlare di scienza e di teatro. "L’incontro fra il teatro e le scienze si è consolidato negli ultimi 25 anni grazie a una serie di importanti iniziative internazionali - spiega il responsabile scientifico, prof. De Marinis - quasi sempre promosse da uomini di teatro, alcuni dei quali sono qui riuniti, insieme a neurofisiatri e altri specialisti, per questo seminario". Basta citare la nascita nel 1979 dell’International School of Theatre Anthropology (ISTA), per inziativa del regista italo-danese Eugenio Barba che, nella sua ricerca di principi transculturali pre-espressivi nel "comportamento dell’uomo in situazione di rappresentazione organizzata", si è avvalsa - soprattutto all’inizio - del contributo di fisici, psicofisiologi e biologi (come il premio Nobel Henry Laborit). Nel 1995 a Malta, John Schranz, docente di teatro e regista pedagogo, avvia il progetto xHCA (Questioning Human Creativity as Acting), assieme a Ingemar Lindt, anch’egli regista pedagogo e allievo di Etienne Decroux, l’inventore del mimo corporeo, e agli scienziati cognitivi Richard Muscat, dell’Università di Malta, e Glyn Goodall, dell’Università di Bordeaux 2.  E sempre nel 1995 nasce a Parigi, per iniziativa di Jean-Marie Pradier (docente di teatro all’Università di Paris VIII-Saint Denis) l’Etnoscenologia, campo d’indagine transdisciplinare e interculturale che si dà come oggetto le pratiche performative umane organizzate, nella prospettiva di elaborare una teoria neurobiologica delle Arti Sceniche. Negli anni Settanta, negli Stati Uniti d’America, prendono avvio i Performance Studies (PS) ad opera innanzitutto di Richard Schechner, regista e studioso, e poi dell’antropologo Victor Turner. L’oggetto, o meglio il campo, di studio dei PS è dato dagli aspetti performativi del comportamento sociale, culturale e artistico, andando dagli spettacoli teatrali veri e propri alle face-to-face interactions della vita quotidiana, dai rituali religiosi a quelli etologici, dai giochi agli sport etc. Mentori e ispiratori dei PS sono, fra gli altri, figure come Gregory Bateson, Erving Goffman, Clifford Geertz e il già citato Victor Turner – ma senza dimenticare l’apporto filosofico di Gilles Deleuze, Jacques Derrida, Michel Foucault e Jean Baudrillard. Fin dall’inizio, i PS si caratterizzano per una marcata interdisciplinarità, che fa riferimento a un ventaglio amplissimo di approcci, punti di vista e competenze: dalla storia e dall’estetica all’etologia, dalle scienze sociali alle neuroscienze. A partire dai primi anni Ottanta, molti dipartimenti di teatro (in testa, quello della New York University) si sono trasformati in Departments of Performance Studies. Se allarghiamo lo sguardo oltre il campo teatrale, ai dialoghi intessutisi negli ultimi decenni fra Arti, Estetica e Scienze, non possiamo dimenticare almeno:  il "Biogenetic Structuralism" dei neuroscienziati Newberg e D’Aquili; gli studi di Neuroestetica (Semir Zeki e V.S. Ramachandran, in testa); le ricerche di William Beeman (Brown University di Providence –USA); gli studi di Antonio Damasio sulle emozioni e sul loro cruciale ruolo evolutivo; le ricerche del laboratorio di Neufisiologia dell’Università di Parma (proff. Rizzolatti, Gallese e équipe) che hanno portato alla scoperta dei neuroni specchio. Il programma: 20 aprile ore 11 - Prof. John J. SCHRANZ e Prof. MUSCAT University of Malta "What it means to be human: a Theatre Scienze perspective" 3 maggio ore 11 - Prof. JEAN-MARIE PRADIER, University of Paris8 "Arts du Vivant et Sciences de la vie: entre laboratoire et recherche pragmatique" 11 maggio ore 11 - IVAR HAGENDOORN (Amsterdam) "Towards a Neurocritique of Art and Everyday Life" 18 maggio ore 11 - Prof. WILLIAM BEEMAN, Brown University "The Neurobiology of Oper-Evoking Emotions Trought Voice, Gesture and Spectacle" 25 maggio ore 11- Prof. GIACOMO RIZZOLATTI, University of Parma "Sistema mirror e comunicazione" 1 giugno ore 11 - MADELEINE BARCHEVSKA (Paris/New York) "A new art & Science approach to training for actors, executives and classroom theachers" 11 giugno ore 15 - Prof. RICHARD SCHECHNER, New York University. Le conferenze avranno luogo presso la sede della Scuola Superiore di Studi Umanistici e sono a ingresso libero.