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Patrimonio in movimento

dal 30 Gennaio al 29 Maggio 2009

Facoltà di scienze della formazione

Un ciclo di iniziative, intitolato "Patrimonio in movimento" e organizzato in collaborazione con l’istituzione museale del Comune di Bologna, è pensato in particolare per insegnanti e operatori museali ma è gratuito e aperto a tutti, studenti, appassionati e curiosi.

Musei bolognesi con pochi visitatori? Quasi sconosciuta ai più la bella storia del Liber Paradisus, che dà il nome alla piazza del nuova sede comunale? Diverse le opinioni, ma c’è chi comunque corre ai ripari. Lo fa il Centro internazionale di didattica della storia del patrimonio (Dipast) dell’Università di Bologna, con una serie di dieci incontri pubblici sui metodi più innovativi, coinvolgenti ed efficaci di educare alla storia e alle bellezze artistiche e culturali. Primo appuntamento dedicato alla Didattica dell’arte venerdì 30 gennaio, ore 15:30, all’Aula magna della Facoltà di scienze della formazione, via Filippo Re, 6. Il ciclo di iniziative, intitolato "Patrimonio in movimento" e organizzato in collaborazione con l’istituzione museale del Comune di Bologna, è pensato in particolare per insegnanti e operatori museali ma è gratuito e aperto a tutti, studenti, appassionati e curiosi. Tra i relatori, storici dell’arte come Eugenio Riccomini, manager della cultura come Mauro Felicori, e docenti universitari come Luigi Guerra, preside della Facoltà di scienze della formazione. Tra i temi affrontati anche quello delle nuove tecnologie nella didattica del patrimonio, che, secondo Guerra "non devono servire solo per esporre le opere in modo più accattivante e fantasioso ma anche per instaurarvi una relazione più articolata e feconda: lasciare un commento personale, costruire un proprio percorso museale personalizzato, affiancare la visita vera e propria con una virtuale, scaricare immagini, testi, musiche sul proprio palmare. L’acquario di Genova – fa un esempio – espone 63 vasche, ma ovviamente non ha quella della Fossa delle Marianne, il più profondo tra gli abissi oceanici. Con le nuove tecnologie si potrebbe immaginare di allestire una vasca virtuale, in cui specie rare e spettacolari si affacciano dal vetro di un mega-schermo, invece che da quello di un acquario". "Vogliamo favorire il confronto e la condivisione delle esperienze tra i protagonisti della formazione scolastica, i professionisti della ricerca storiografica e i responsabili museali – spiega Rolando Dondarini, del Dipast -. L’obiettivo più ambizioso è quello di giungere a forgiare una Scuola per la didattica della storia e del patrimonio". Gli incontri proseguiranno fino a maggio. Al primo sulla didattica dell’arte (30 gennaio), seguirà quello sul patrimonio (13 febbraio), sui musei del territorio (27 febbraio), il patrimonio industriale (12 marzo), la promozione e la didattica dei patrimoni (27 marzo), le nuove tecnologie nella didattica del patrimonio (16 aprile), i musei scientifici (30 aprile), quelli storici (8 maggio), i luoghi della memoria (22 maggio), gli archivi e la didattica (29 maggio). Si ricomincerà dopo la pausa estiva con una nuova serie dedicata ad altri aspetti del patrimonio e dei suoi linguaggi. Alla definizione del programma collaborano l’Ufficio scolastico provinciale, l’Istituzione musei del comune di Bologna e il Sistema museale d’ateneo.