Torre della Ghirlandina e metodologie di restauro rispettose dell’ambiente

Per le Conferenze del giovedì promosse dal Corso di laurea in Scienze Ambientali e dalla Laurea magistrale in Scienze per l’Ambiente, giovedì 26 novembre Stefano Lugli parlerà di "La Torre Ghirlandina di Modena: analisi del parametro lapideo per un restauro rispettoso dell’ambiente". L’appuntamento è alle 14,15 nell’Aula magna del Corso di laurea in Scienze Ambientali, presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale "L. Perdisa" (via dell’Agricoltura, 5 - Ravenna). La progettazione degli interventi di restauro della Torre Ghirlandina di Modena (1099-1319) ha rivelato un dato sorprendente: gli oltre diecimila conci lapidei del paramento sono costituiti da ben diciassette tipi di rocce diverse in gran parte provenienti da spoliazione di antichi edifici romani. Oltre a porre rimedio ai gravi fenomeni di degrado, l’intervento è a tutti gli effetti anche un "restauro del restauro" che affronta problematiche involontariamente introdotte dall’utilizzo indiscriminato di resine epossidiche durante il precedente restauro effettuato nei primi anni settanta. Lo sforzo del cantiere di restauro curato dal Comune di Modena è quello di utilizzare metodologie a basso impatto e prodotti reversibili e rispettosi dell’ambiente.