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Suoni dal Mondo 2009

28 Novembre 2009

Laboratori Dms - Ore 21,30

Appuntamento conclusivo per la ventesima edizione del festival "Suoni dal Mondo"

Si conclude con i canti delle donne albanesi, la ventesima edizione del festival "Suoni dal Mondo", organizzato dal Cimes, Centro del Dipartimento di Musica e Spettacolo (Dms) dell’Università di Bologna, direttore artistico l’etnomusicologo Nico Staiti. Sabato 28 novembre, alle 21,30, presso i Laboratori Dms (via Azzo Gardino, 65/a), si potrà assistere alla serata "Voci di donne albanesi nel Mediterraneo": in scena Merite e Merlinda Berisha, due donne dal Kosovo, sorelle e suonatrici di tamburello. A seguire tre cantanti Arbresh della Basilicata: Pina Ciminelli, Pina Iannibelli e Dina Magnocavallo, di origine albanese e residenti a San Costantino Albanese, per un concerto interamente dedicato alla voce femminile. Già nelle edizioni passate del festival erano state presentate le tipiche coppie di cantanti suonatrici di def (tamburello) che animano i momenti esclusivamente femminili delle feste di nozze del Kosovo sud-occidentale. Si tratta di musiciste professioniste di etnia rom che tramandano un patrimonio di canti e musiche rituali estremamente complesso e che riveste grande importanza per i diversi gruppi etnici di questa regione. Nella prima parte del concerto, sarà proposta una nuova coppia di suonatrici, le sorelle Berisha, mai apparse su un palcoscenico né mai uscite dal Kosovo, eppure dotate di straordinario talento e competenza. Per la seconda metà della serata saliranno invece sul palco tre cantanti arbresh di San Costantino Albanese, piccolo paese del Pollino a cavallo tra Calabria e Lucania. Anche in questo caso canti legati al mondo femminile, ma con testi in un albanese arcaico e fortemente mescolato con il dialetto locale, assai distante dalla lingua delle suonatrici kosovare. Le musiche realizzate dalle tre donne hanno tuttavia un legame certo con pratiche polivocali analoghe di area albanese come appare evidente dalla caratteristica emissione vocale e dall’uso di un particolare impianto modale con intervalli inferiori al semitono.