Canova e la scultura neoclassica

A partire dalla mostra tuttora in corso a Forlì (fino al 21 giugno), presso i Musei di San Domenico, "Canova, l’deale classico tra scultura e pittura", nasce la lettura fotografica "Canova e la scultura neoclassica", realizzata da Salvatore Mirabella. La mostra si terrà dal 7 al 28 maggio presso l’Aula Magna di Santa Lucia (via Castiglione, 36), in concomitanza con le iniziative del Centro per la permanenza del Classico. La grandezza del Canova è forse soprattutto nel raggiunto equilibrio tra ideale e natura, tra antico e moderno, tra classicità e romanticismo, tra Winckelmann e Foscolo. Le fotografie di Salvatore Mirabella sono realizzate proprio su questa esile soglia, su questo sottile confine tra logos e sentimento, tra l’anima e la materia, tra la luce abbagliante e l’ombra. Una sorta di studio, quindi, sulla luce, sulle sue vibrazioni, riflessioni ed emanazioni del sacro: San Bernardo, infatti, diceva che l’anima cerca la luce seguendo la luce. E tra queste foto ritroviamo Amore e Psiche stanti del Canova che sembrano creati con una materia luminescente in un evidente gioco di rimandi; Psiche, l’Anima mostra ad Amore, nel palmo della sua mano, il simbolo di trasmutazione, dell’immortalità e di se stessa: la farfalla. Salvatore Mirabella lavora presso l’Università di Bologna e si occupa da anni di multimedialità e di fotografia digitale. Ha realizzato questa lettura fotografica sul Canova e su altri importanti scultori neoclassici come Thorvaldsen, Finelli, Bienaimé e Tenerani, grazie alla cortese disponibilità ed alla preziosa collaborazione dei Musei di San Domenico di Forlì. La mostra è inoltre arricchita dal testo di Pierluigi Moressa, tratto dal suo recente libro: "L’eterna giovinezza, il mito e il desiderio nella scultura di Antonio Canova".