I cento anni del Diplodoco a Bologna: la celebrazione ufficiale

Cento anni fa arrivava a Bologna lo scheletro del Diplodocus carnegiei: ventisei metri di lunghezza per quattro di altezza custoditi al Museo Geologico Giovanni Capellini (via Zamboni, 63). La celebrazione ufficiale dell'anniversario è fissata per domenica 27 settembre, dalle 15,30, proprio nella Sala del Diplodocus. Prevista, alla presenza del rettore Pier Ugo Calzolari, la firma di un accordo di collaborazione con l'Università di Sfax, in Tunisia., oltra alla scoperta dei gessi celebrativi di Michele Gortani e Raimondo Selli. Oltre al rettore Calzolari, interverranno il direttore del museo Gian Battista Vai e il direttore del Dipartimento di Scienze della terra e geologico-ambientali Piermaria Luigi Rossi, oltre a Philippe Taquet (delegato dell'Académie des Sciences di Parigi), Francesco Antonio Manzoli (presidente dell'Accademia delle Scienze di Bologna), l'assessore Luciano Sita e il presidente della Spi Andrea Tintori. Alle 17 il discorso ufficiale di Matthew Lamanna, curatore del Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh. A partire dalle 17,45, poi, il pubblico potrà assistere, sempre nella Sala del Diplodocus, alla conferenza-dibattito tenuta da Mario Tozzi. Alla stessa ora, nell'aula magna dell'adiacente Dipartimento di Scienze della terra e geologico-ambientali (via Zamboni, 67), si aprirà la Conferenza internazionale sulla paleobiogeografia dei vertebrati. La prolusione sarà affidata al presidente della Società geologica italiana Carlo Doglioni. Sempre sul centenario, da non dimenticare che fino all'11 gennaio è aperta la mostra "I Dinosauri italiani ed altri vertebrati fossili del nostro paese", con materiali in arrivo da Milano, Trieste e Napoli che vanno ad aggiungersi a quelli della collezione permanete del Museo Capellini. Da lunedì 28 sono inoltre visibili altre due mostre, entrambi al Dipartimento di Scienze della terra: "Michele Gortani: la vita attraverso fotografie e documenti" e "Cretaceus Park: tutto per tutti sui dinosauri". L'ingresso è gratuito.