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Neuroscienze e teatro: Madeleine Barchevska a Forlì

dal 27 al 28 Marzo 2009

Dipartimento SITLeC e Laboratorio teatrale, Forlì

La fondatrice dei BioArt Theatre Laboratories sarà a Forlì venerdì 27 e sabato 28 marzo per una conferenza e per un workshop promossi dal Centro di Studi Teatrali del Dipartimento SITLEC e dal Cantiere Internazionale Teatro Giovani

A Forlì, nell’ambito delle iniziative organizzate e promosse dal Centro di Studi Teatrali del Dipartimento SITLEC e dal Cantiere Internazionale Teatro Giovani 2009 - X edizione, si teranno due incontri con Madeleine Barchevska: un workshop e una conferenza sull’apporto delle neuroscienze applicate all’attività teatrale. Si comincia venerdì 27 marzo alle 15, presso la Sala Affrescata del Dipartimento SITLeC (corso Diaz, 64 - Forlì) con la conferenza "You can rapidly improve your personal and professional life by clarifying the signals you send out to the world. This learning will bring you to that capacity". Servizio di interpretazione simultanea inglese/italiano a cura degli studenti della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) dell’Università di Bologna. Dalle 16,30 alle 19,30 si prosegue poi presso la sede del Laboratorio teatrale di via Maceri Malta, 7/a, con il workshop "BioArt Theatre Laboratories Workshop in Professional Presence for Teachers and Language Mediators". Nel corso del workshop, che proseguirà sabato 28 marzo dalle 9,30 alle 12,30, sempre presso il laboratorio di via Maceri Malta, si illustreranno alcuni aspetti del lavoro di training elaborato da Madeleine Barchevska, fondatrice dei BioArt Theatre Laboratories, Inc. Il suo metodo di lavoro si avvale dell’apporto delle neuroscienze applicate all’attività teatrale ed è stato pensato sia per attori che per non attori (professionisti che operano in vari settori). Nel workshop presentato a Forlì, si presterà particolare attenzione alla professione del mediatore linguistico e culturale e dell’insegnante. Obiettivo principale sarà quello di attivare nei partecipanti il cosiddetto "perceptual switch", basato su un nuovo approccio nei confronti di postura, gestualità, respirazione, neutralità, empatia, intelligenza sociale e stress management. Ci si soffermerà, inoltre, sulla funzione della "maschera neutra" e sulla sua centralità nel momento della rimozione del volto.

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