Stampa, politica, scandali: tritacarne mediatico o libertà di informazione?

Nell’era dell’imperante spettacolarizzazione della politica come cambia il mestiere del giornalista? Uno degli aspetti salienti della crescente personalizzazione del discorso politico è stato quello di rendere i politici veri e propri personaggi dello spettacolo della politica, come se fossero diventati protagonisti dello star system. Quindi ormai anche il loro privato –comprese le loro vicende familiari e sentimentali- è diventato pubblico e oggetto di operazioni di costruzione dell’immagine. Il rovescio della medaglia è quello di rendere i politici molto più vulnerabili sul piano degli scandali. Qual è il ruolo dei media in questo processo di popolarizzazione e spettacolarizzazione? E dove si collocano i nuovi, e più sfumati, confini tra quel che è di interesse pubblico e quel che deve rimanere privato? Fino a che punto i media si possono e si devono spingere in nome della libertà di informazione e del diritto dei cittadini di venire messi a conoscenza delle azioni e delle responsabilità di coloro che li governano? A queste domande studiosi, esperti e protagonisti del giornalismo italiano cercheranno di rispondere nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla  Facoltà di Scienze Politiche di Bologna e dal Corriere di Bologna il prossimo 20 Aprile presso l'Aula Poeti, Facoltà di Scienze Politiche, ore 17.30. Parteciperanno all’incontro Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, Gianpietro Mazzoleni, docente di Comunicazione Politica dell’Università Statale di Milano e autore del recente volume, edito dal Mulino, "Politica Pop", Armando Nanni, direttore del Corriere di Bologna, Angelo Varni, direttore della Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università di Bologna. Modera l’incontro Donatella Campus, docente di Comunicazione politica, Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna.