In occasione di Art City 2020, Nicola Toffolini dedica un progetto espositivo alla biblioteca di Palazzo Poggi, con due opere installative e una serie di disegni in dialogo con il fondo storico. Asciutte e maestose, le installazioni sono concepite come “opere-dispositivo” dispositivi dischiusi dall’apertura di quattro ante che svelano la pittura racchiusa al loro interno: interno: un altrove inafferrabile dove l’uomo è ormai superfluo. La pittura è però solo una delle parti, asservita a una macchina spettacolare complessa in cui l’oggetto e i suoi possibili punti di vista sono la vera narrazione, il cui fulcro di senso è la transizione, indispensabile e allo stesso tempo in opposizione alla visione, in un continuo trasgredire di soglie.