Il servizio che permette di segnalare a UniboMagazine e alla Newsletter UniboCultura le iniziative culturali organizzate dall'Università di Bologna.
19 Aprile 2023
ore: 17:00
Aula Magna di Santa Cristina (Piazzetta G. Morandi 2 - Bologna)
Ingresso libero
Vasilij Kandinskij è un artista sui generis che incarna una modalità precisa ma infrequente di intendere la pittura e il suo significato. Non si pensa abbastanza spesso a due fatti: da un lato la provenienza da un ambiente sociale agiato e culturalmente avvertito, cioè quello dell’alta borghesia mercantile russa del tempo, che gli fornì una serie di cognizioni a largo raggio mancanti alla maggior parte degli artisti a lui coevi; dall’altro la scarsa precocità e la lenta evoluzione. Kandinskij si laureò in giurisprudenza, lavorò in università, intraprese una carriera che si profilava brillante. Finché, già sposato, all’età di trent’anni, prese la coraggiosa decisione esistenziale di lasciare la professione, l’incarico accademico e addirittura il suo Paese per dedicarsi alla pittura. Quello di Kandinskij verso l’astrattismo fu un processo graduale, ma non dogmatico; una ricerca personale che si manifesta nella semplificazione della forma, nella stilizzazione e nella liberazione della forza creativa del colore, chiamato a evocare sensazioni psichiche, sonore, tattili. La riflessione sulle facoltà percettive, il desiderio di una pittura “assoluta”, l’aspirazione a edificare su fondamenta diverse la sintassi cromatica svincolandola dalla funzione naturalistica: tutto questo concorre a una delle rivoluzioni più radicali del XX secolo.