Una giornata, articolata in quattro diversi momenti, per osservare da vicino i processi di pensiero che stanno alla base della creazione nell'ambito delle arti performative contemporanee. E' il progetto "Nuovi cogitanti. Pratiche di pensiero nella scena contemporanea", curato da Fabio Acca per il cartellone di appuntamenti del CIMES.
Fulcro dell'iniziativa - che si svolge interamente ai Laboratori delle Arti, giovedì 29 novembre, a ingresso gratuito - sarà l'evento finale, dal titolo "Il giorno 1": l'artista Claudia Castellucci (cofondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio) condurrà un seminario-opera; il pubblico potrà assistere al processo creativo, a base di esercizi ritmici e psicologici condotti con un gruppo di studenti dell'Università di Bologna, per la costruzione di una nuova opera artistica (dalle 19,30 alle 22,30).
Prima (alle 15,30) è in programma una tavola rotonda introduttiva, poi sono previstidue diversi momenti: alle 18,30 "Spangbergianism the book" (di Mårten Spångeberg), definito "la somministrazione di un libro" al pubblico della tavola rotonda, mentre alle 19 il Teatro Sotterraneo presenta "Docudrama", un’originale azione performativa espressamente realizzata per questa speciale occasione, dove in venti minuti la compagnia presenta alcuni estratti da quattro suoi diversi lavori artistici.
Spiega il curatore, Fabio Acca: "Il progetto intende proporre un’indagine intorno ad alcune figure e nozioni che pongono al centro del proprio specifico il 'pensiero' come 'pratica', nell’ambito della scena europea delle performing arts. Se nel Novecento tali prassi trovavano nella figura del dramaturg una sintesi efficace per lo più formalizzata nei termini di una relazione tra testo drammatico, regista e attore, la scena contemporanea ne indica un superamento, che si traduce in nuove strategie di pensiero, scrittura e rapporto tra studiosi ed artisti. Una filiera di esperienze, spesso intrecciate, che ha contribuito - e contribuisce - in modo determinante a riscrivere il panorama delle performing arts. Queste nuove figure di 'cogitanti' (studiosi, critici, curatori e artisti), delineano un 'fare' che ci aiuta a ripensare i parametri attraverso i quali osservare la scena di oggi. L’idea, dunque, è quella di dedicare una giornata a queste pratiche di pensiero, articolando il tutto in due sezioni distinte: una tavola rotonda internazionale e una zona di possibili applicazioni performative, che possano spazializzare in termini efficaci la relazione tra 'pensiero' e 'azione'".