Unibo Magazine

Il progetto Educational Interpreting and Multilingualism, nato per l'inclusione didattica, oggi è una realtà d'eccellenza che, forte di un team di professionisti e di una modalità ibrida all'avanguardia, si consolida ulteriormente entrando nel Centro Linguistico di Ateneo - CLA.

Avviato nel febbraio 2020 come progetto pilota alla vigilia della pandemia, il servizio di Educational Interpreting ha saputo evolversi e radicarsi nel tessuto accademico, diventando uno strumento prezioso per l'inclusione e l'internazionalizzazione, con l'obiettivo, rimasto immutato nel tempo, di trasformare la diversità linguistica da ostacolo a risorsa: grazie all'interpretazione simultanea, docenti e studenti interagiscono in tempo reale superando i confini tra italiano e inglese.

Il servizio opera sotto la supervisione scientifica della prof.ssa Mariachiara Russo, già Delegata per il Multilinguismo dell'Università di Bologna, e il coordinamento operativo del dott. Francesco Cecchi. Per garantire l'eccellenza richiesta da un contesto così complesso, il coordinatore si avvale di una squadra di collaboratori interpreti professionisti: Giulia Arletti, Giacomo Collini, Alessio Langiano e Brenda Morini.
In questi sei anni di attività, il servizio ha collaborato con sette Dipartimenti strategici dell'Ateneo, coprendo discipline che vanno dalle scienze umanistiche a quelle ingegneristiche: il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT), il Dipartimento di Scienze Aziendali (DSA), il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) e il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIN) al Campus di Forlì; il Dipartimento di Beni Culturali (DBC) al Campus di Ravenna; il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) e il Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà (DISCI) a Bologna.

La capacità di adattamento è stata una delle chiavi di questo successo. Di fronte alla sfida logistica di servire tre sedi universitarie diverse e alle restrizioni sanitarie passate, il servizio ha sviluppato una modalità ibrida online/presenziale estremamente flessibile. Grazie a tecnologie avanzate, l'interpretazione è fruibile contemporaneamente in aula e da remoto, garantendo la massima accessibilità a tutti.

I numeri raccontano chiaramente l'impatto dell'iniziativa: dal 2020 a oggi sono stati supportati oltre 30 insegnamenti universitari e sono oltre 1.000 gli studenti che hanno potuto beneficiare di lezioni più accessibili. Un risultato che posiziona l'Università di Bologna all'avanguardia nel panorama accademico.

Il valore e la solidità del progetto sono stati recentemente riconosciuti anche al di fuori dell'Ateneo. Lo scorso 28 ottobre 2025, il servizio è stato protagonista al Campus di Treviso dell'Università Ca' Foscari di Venezia, durante il convegno "Resilience and Adaptation in Intercultural and Educational Mediation". In quell'occasione, il Dott. Cecchi è stato invitato per illustrare l'esperienza bolognese come modello di resilienza, confrontandosi con Carmen Brewis e Ilse Feinauer dell'Università di Stellenbosch (Sudafrica). Il Language Center dell'Ateneo sudafricano, partner strategico per Unibo, è stato la fonte d'ispirazione originaria per il progetto, e questo incontro ha sancito la maturità raggiunta dal modello bolognese.


Guardando ai prossimi anni, l'Educational Interpreting continua a innovare. Oltre alla traduzione in aula, si sta costruendo un corpus audiovisivo unico attraverso la registrazione sistematica delle lezioni con la collaborazione dei docenti. Questo patrimonio digitale apre la strada a nuovi scenari, come la creazione di glossari collaborativi e lo sviluppo di strumenti pedagogici basati anche sull'Intelligenza Artificiale.