"Laurearsi fa bene. Non solo per il proprio bagaglio culturale, ma anche per l’occupazione". Parola di Andrea Cammelli, presidente del consorzio interuniversitario Almalaurea che riunisce 43 atenei italiani. La dimostrazione è nella terza parte del rapporto annuale del consorzio, che come ogni anno, ed è l’ottava volta che lo fa, tasta il polso delle università. A dicembre scorso è stata ultimata la prima fase dell’indagine, poi c’è stato l’approfondimento di febbraio e ora è arrivato il dato disaggregato, ateneo per ateneo.
Bologna dunque come si comporta? Supera di poco il 59% il numero dei laureati dell’Alma Mater che trovano lavoro in meno di 1 anno (4 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 55%). E se si considera che circa un quinto è ancora impegnato in formazione, la percentuale di chi cerca lavoro risulta attorno al 19,5%.
"La condizione occupazionale dei neolaureati dimostra un paese in affanno. Eppure la condizione a Bologna si è solo leggermente deteriorata nel corso degli ultimi anni", è stato il commento del Rettore Pier Ugo Calzolari. In calo solo di un punto rispetto all’indagine precedente. I valori rimangono comunque superiori alla media nazionale. "Una performance ancora più apprezzabile – precisa Andrea Cammelli – se si tiene conto della quota non irrilevante dei laureati residenti in regioni dove il tasso di occupazione è più basso (19% del totale) e del peso di facoltà come Giurisprudenza, Medicina e Scienze che, dopo il titolo, richiedono ulteriori periodi di formazione per accedere alle professioni".
Se questi sono i dati ad un anno dalla laurea, la situazione tende verso la piena occupazione man mano che passa il tempo. Il campione degli 8720 laureati coinvolti a Bologna è infatti così suddiviso: dopo un anno ha trovato lavoro il 59%, dopo due il 78%, dopo tre l’89%.
Altra domanda interessante è: in quanto tempo si trova lavoro? Dipende, certo. Ma in media per i laureati all’Alma Mater la risposta è 3 mesi. Anche la stabilità del lavoro è un parametro importante: ad un anno dalla laurea il 37% ha un lavoro stabile (contro il 41 a livello nazionale, in aumento però rispetto all’indagine precedente in cui era al 32%). La percentuale poi aumenta con il passare degli anni. Risulta del 59% a tre anni dalla laurea, del 71% a cinque anni.
Bologna ha un dato interessante anche per quanto riguarda la parità tra i sessi. Le donne occupate a un anno dalla laurea hanno pressoché raggiunto gli uomini, mentre la differenza tra i neolaureati e le neolaureate a livello nazionale supera i 7 punti percentuali.
Insomma anche se la disoccupazione c’è, il miglior antidoto è rappresentato proprio dalla laurea visto che il tasso di occupati per chi possiede il titolo resta comunque più alto. Se ne rendono conto gli stessi laureati a giudicare dalle loro opinioni sull’efficacia della laurea. E proprio sull’efficacia della laurea si è soffermato il Rettore commentando un dato su tutti: il numero di persone che considera poco efficace il proprio titolo diminuisce col tempo, passando da 17,7% dopo un anno a 10,5% dopo 5 anni dal conseguimento.
Un’ultima considerazione Calzolari l’ha riservata al consorzio "Un lavoro quello di Almalaurea che non ha eguali in Europa e la cui anima è bolognese, cosa che è per me ulteriore argomento di soddisfazione".