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Mille e cinquecento kg di sementi in partenza per Hagaz

La Facoltà di Agraria sta raccogliendo il quantitativo di semi, frutto della donazione di alcune ditte sementiere, da destinare alla cittadina eritrea. Si tratta di un progetto benefico a favore del paese africano e del "la Salle Agro-Technical Institute".
Semi

Hagaz si trova a circa cento chilometri da Asmara, lungo la strada che porta verso il Sudan. E’ un villaggio fondato durante il periodo coloniale italiano, periodo in cui era utilizzato come campo per i lavoratori impiegati nella costruzione della ferrovia e della strada Asmara - Kassala - Addis Abeba. E’ lì che sorge una scuola agraria gestita dai Frati di La Salle, con oltre 300 studenti di diversi Paesi africani. "Succede spesso – esordisce Bruno Marangoni, docente al Dipartimento di Culture Arboree, che in molti paesi dell’Asia e dell’Africa manchi la possibilità di trovare le sementi. E anche quando le popolazioni decidono di trattenere dal raccolto un po’ di semi per la stagione successiva, finisce che la fame è troppo grande e prende il sopravvento".

Ecco allora che, grazie all’Università di Bologna, è nata un’iniziativa benefica che porterà, in questi giorni, 1500 kg di semi alla scuola agraria di Hagaz e, da qui, alla popolazione. Grano, orzo, sorgo per il pane (dura) e per il foraggio, e poi pomodori, melanzane, peperoni, rucola, fagioli e mais. Un Last Minute Seed, potremmo definirlo, viste le altre esperienze della Facoltà di Agraria, attivamente impegnata nei progetti di solidarietà del filone Last Minute. "Con 1500 chilogrammi si ricava una produzione di 5-600 quintali di prodotto senza considerare il foraggio per gli animali". Un obiettivo non da poco, anche perché, oltre al quantitativo di semi destinati direttamente alla popolazione (oltre 80 % è dedita all’agricoltura), c’è anche tutta l’attività di formazione e sperimentazione che si svolge presso la scuola agraria. Alcuni docenti di Veterinaria e Agraria infatti si stanno avvicendando presso la scuola per trasmettere la nostra esperienza in campo di allevamenti e tecniche di coltivazioni. "E in futuro – aggiunge Marangoni-  l’obiettivo è quello di aiutare gli sperimentatori locali ad avviare  il miglioramento genetico delle specie e varietà in coltivazione, che meglio si adattano alle loro condizioni di clima e terreno. Attività sperimentale che nel mondo occidentale viene effettuata da lungo tempo e deve aiutare anche l’Eritrea, a conoscere meglio il patrimonio genetico agrario e le biodiversità locali".

Chi sono i protagonisti di questa storia? Innanzitutto le ditte sementiere: la SIS (Società Italiana Sementi) di Ozzano Emilia, la Produttori Sementi di Bologna, la CAC (Coop. Agricola Cesenate) di Cesena che hanno donato semi sia di cereali che di piante ortive. Poi il Comune di Ozzano e la Facoltà di Agraria a cui è spettato il compito di selezionare i semi adatti non solo per il clima, ma anche per le abitudini alimentari della popolazione. Quindi i colleghi di altre Facoltà: il prof. Arcangelo Gentile di Veterinaria e il prof. Azzoni di Ingegneria, grazie a cui è iniziato un dialogo con questa cittadina a pochi chilometri da Asmara, e l’Ingegner Molari del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria.

"Molti semi – spiega Marangoni, - lì non danno frutto a causa delle condizioni di luce e temperatura in aree prossime all’equatore; altri come le patate ad esempio non rientrano nelle abitudini alimentari della popolazione". Sempre alla Facoltà di Agraria è spettato il compito di produrre la documentazione per l’esportazione compresi i certificati di sanità vegetale rilasciati con sollecitudine dall’Osservatorio Fitopatologico regionale, e di portare con il camion il materiale fino a Parma, luogo dove ha sede il centro per la spedizione gestito da una ONG che è già in contatto con il territorio e si occupa del trasportoe dlle problematiche doganali. "Tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima – conclude Marangoni – spediremo un primo lotto, ma la voce si sta espandendo e probabilmente lo faremo anche con altri paesi africani, come Burkina Fasu e Mali".

Ad ottobre-novembre poi, grazie anche alla mobilitazione dei Comuni di Ozzano e San Lazzaro, della Provincia di Bologna, e privati è prevista una giornata a sostegno dell’iniziativa, che si svolgerà a Villa Angelica.