22 Aprile 2005
Energia oggi e domani
Autore:
Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani
Editore:
Bononia University Press
Prezzo:
22 euro
Un saggio divulgativo, perché l’argomentazione è comprensibile anche al semplice curioso. Un saggio specialistico, perché ogni dettaglio rimanda a un vasto supporto bibliografico. Un saggio scientifico, perché si discute dell’efficienza energetica delle singole risorse. Un saggio politico, perché la sfida vera del futuro è la revisione delle nostre abitudini di consumo.
I tecno-utopisti che con fede messianica predicano la nuova economia dell’idrogeno raccontano sempre la parabola del combustibile buono che non comporta l’immissione di carbonio in atmosfera. "Ma fra idrogeno e combustibili fossili c’è anche un’altra fondamentale differenza che, stranamente, viene spesso dimenticata. Il gas naturale, il petrolio e il carbone sono risorse energetiche primarie che si trovano in giacimenti naturali dai quali vengono estratte per poi essere usate, mentre, sfortunatamente, non ci sono giacimenti di idrogeno molecolare" (pag. 109). Queste parole sono solo un esempio delle molte che Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani spendono in Energia oggi e domani per affossare uno dopo l’altro le bufale energetiche più popolari del nostro tempo: dal carbone pulito, "slogan attraente ma privo di contenuti scientifici concreti" (pag. 57) al nucleare, il cui sviluppo è "fortemente frenato, se non precluso, anche soltanto per ragioni puramente economiche" (pag. 75).
Il testo, edito dalla Bononia University Press e costruito unendo un taglio divulgativo a una profondità bibliografica specialistica, non si esaurisce comunque nell’analisi tecnico-scientifica dell’efficienza energetica delle singole risorse, ma procede oltre, dando una direttiva politica per il futuro. Per i due autori, infatti, la sfida del futuro non è la produzione di energia, ma il risparmio energetico. In primo luogo perché c’è un limite fisico alle disponibilità dell’"astronave terra": "Prima o poi anche gli economisti – recitano Armaroli e Balzani – dovranno rassegnarsi all’idea che non è possibile uno sviluppo infinito (ovvero un aumento continuo del PIL) basato sull’uso di risorse inesorabilmente finite" (pag. 91). E in secondo luogo perché la crescita esponenziale dei consumi determina sperequazioni sociali nazionali e internazionali che gli autori ritengono moralmente inaccettabili: "Si può stimare che in media – scrivono ancora Armaroli e Balzani – ogni cittadino americano, per l’energia che consuma, è come se avesse a disposizione 24 ore su 24 un centinaio di schiavi energetici" (pag. 41).
Gli autori tratteggiano anche alcune azioni fattibili per garantire l’integrità della biosfera e la dignità umana di tutti gli abitanti del globo. I compiti e le responsabilità sono spartiti tra tutte le parti in causa: scienziati, politici e singoli cittadini. E nell’elenco delle proposte di cambiamento non mancano idee scomode come per esempio l’utilizzo della leva fiscale per disincentivare l’acquisto di auto sportive che, consumando un litro di carburante ogni 4 Km., divorano una fetta sproporzionata di risorse.
C’è un ragionamento politico dietro a questo monito a ridurre i consumi. I sistemi complessi che l’economia ha creato non tollerano l’imprevisto: basta un albero caduto su un cavo per lasciare al buio una nazione e basta un aereo dirottato su un grattacielo di 500 m. con una sola uscita per provocare migliaia di morti. L’unica condizione per ridurre gli imprevisti è la coesione sociale e la pace tra le nazioni. E né una né l’altra possono essere garantiti dall’attuale sistema capitalista che allarga la forbice tra ricchi e poveri sia a livello nazionale che a livello mondiale.
Vincenzo Balzani, docente di chimica all’Università di Bologna, e Nicola Armaroli, ricercatore del Cnr, offrono varie chiavi di lettura per comprendere la loro critica al consumismo. Una è una citazione dell’economista Vaclav Smil: "Non occorre particolare acume analitico per capire che se il denaro risparmiato da un più efficiente uso dell’energia viene utilizzato per passare i week-end a Las Vegas, una destinazione scelta da milioni di famiglie americane ogni anno, il consumo energetico aumenterà" (pag.132).