È stata inaugurata oggi, a Ozzano dell'Emilia, alla presenza di S. Ecc. l’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, la fattoria didattica e solidale, che nasce da una articolata collaborazione fra il Circolo Acli Vet for Africa, le Acli di Bologna, l’Asp Città di Bologna, l’Ateneo bolognese con il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Oficina I.S. e i Comuni di Bologna (con l’Istituzione per l’inclusione sociale “Don Paolo Serra Zanetti”) e di Ozzano nell’Emilia.
L’inaugurazione della “fattoria solidale” costituisce la prosecuzione e lo sviluppo di un percorso di inserimento socio-lavorativo di un gruppo di giovani richiedenti protezione internazionale accolti a Bologna tramite il servizio Sprar e inseriti nel progetto BolognAccoglie, che da circa un anno prevede l’organizzazione di attività, corsi, laboratori e tirocini, grazie alla rete composta dalle istituzioni cittadine e da un nutrito gruppo di realtà operanti nel Terzo Settore.
In particolare, l’idea di avviare una fattoria didattica e solidale, che si deve soprattutto all’impegno personale e professionale del Professor Arcangelo Gentile, della Prorettrice alle Relazioni internazionali Alessandra Scagliarini e del Delegato alla disabilità Professor Rabih Chattat, nasce nell’ottica di porre le basi di una imprenditorialità autodeterminata nel campo agricolo e zootecnico per alcuni giovani richiedenti protezione internazionale, che da sei mesi seguono un percorso di formazione zootecnica presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell'Alma Mater.
L’esperienza dei giovani africani si è rivelata, ad oggi, molto positiva: da ciò, la volontà di proseguire la loro formazione in fattoria, in tema di allevamento, mungitura e trasformazione del latte. L’intenzione è che questo positivo percorso di inserimento socio-lavorativo non rimanga circoscritto a ciò che è stato fatto finora, ma prosegua e si sviluppi con un meccanismo a staffetta, accogliendo altri giovani richiedenti protezione internazionale che, a loro volta, potranno essere affiancati dai colleghi più esperti. Grazie all’impegno, in diversa misura, dei soggetti partner, il percorso formativo continuerà fino a quando il progetto non diventerà autosostenibile: questo è lo scopo del piano imprenditoriale alla base della Fattoria.
Inoltre, questi mesi di attività hanno permesso di sensibilizzare gli studenti del Campus di Veterinaria di Ozzano ai temi dell’immigrazione, dell’inclusione sociale e delle opportunità dello sviluppo di imprese solidali. In questo quadro l’obiettivo parallelo diventa, infatti, quello di sensibilizzare e coinvolgere in maniera sempre più ampia la componente studentesca verso le problematiche immigratorie, dell’inclusione sociale e delle opportunità per lo sviluppo di imprese solidali. Ciò permetterà di costruire un polo didattico solidale per la formazione sul campo di studenti della Scuola di Agraria e Veterinaria in risposta alle esigenze del territorio. La fattoria solidale renderà possibile, a persone in condizioni di svantaggio, a persone con disabilità, a persone anziane e alla comunità locale nell’insieme, una partecipazione attiva, ognuno secondo le sue capacità e le sue risorse, contribuendo alle attività svolte all’interno della fattoria.
Il progetto ha nella rete di partnership il suo punto di forza: ognuno ha creduto ed investito, in modo differente, nell’idea. L’auspicio è quello di poterlo “esportare” ad altre realtà, proponendolo come modello virtuoso di integrazione, ma anche di creazione di lavoro e di indotto per tutto il territorio.