“Justice on the Move: Evaluating Migration Policies in the European Space”, il titolo del workshop che si è svolto, i primi di luglio, presso il Centro Universitario di Bertinoro, organizzato dalla prof.ssa Sonia Lucarelli del Dipartimento di Scienze politiche e Sociali dell'Università di Bologna.
La due giorni di Bertinoro ha rappresentato la prima tappa delle attività condotte dal gruppo di lavoro guidato dall'Università di Bologna, all'interno del progetto Horizon 2020 Globus sul contributo dell’Unione europea allo sviluppo del concetto e delle pratiche della giustizia globale. Il workshop ha infatti offerto ai membri del Work Package, che si occupa in particolare del rapporto fra migrazioni e giustizia globale, l’opportunità di incontrarsi per discutere i risultati delle ricerche svolte nel primo anno di attività del progetto, confrontarsi con esperti del settore e pianificare le prossime fasi dello studio.
Oltre al gruppo di ricerca di Bologna che dirige le attività del Work Package, gli altri partner Globus intervenuti sono stati i ricercatori dell’università Corvinus di Budapest guidati dal prof. Attila Melegh, la dott.ssa Lena Karamanidou della Glasgow Caledonian University e il dott. Espen Olsen dell’ARENA Centre for European Studies (Oslo), capofila del progetto. A questi si sono affiancati in qualità di stakeholder del progetto, fra gli altri, la dott.ssa Pamela Delargy, Special Advisor del Rappresentante speciale dell’ONU per le migrazioni, il prof. Emilio De Capitani, già Segretario della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo e il dott. Gino Barsella, rappresentante regionale per il Nordafrica del Consiglio Italiano per i Rifugiati.
I lavori del seminario sono stati aperti dalla prof.ssa Lucarelli, che ha ripercorso con i colleghi di GLOBUS i punti salienti dell’attività svolta e indicato alcuni temi fondamentali sui quali il dibattito si è poi sviluppato. In linea con tali premesse, ciascuno degli interventi ha esaminato se e quanto misure regolative e delle pratiche degli attori coinvolti nel sistema di governance dei fenomeni migratori dell’Unione europea sia davvero adeguato rispetto a diverse concezioni di giustizia globale. Inoltre, i partecipanti hanno ragionato proprio sull’opportunità di trattare quello che si sta sviluppando all’interno dello spazio politico europeo come un vero e proprio “sistema” di governance, comprendente sia il livello di governo dell’Unione sia quello nazionale.
In particolare, alcuni interventi hanno approfondito le basi teoriche ed etiche dell’assetto attuale e dei possibili sviluppi delle politiche migratorie e d’asilo dell’Ue e dei suoi paesi membri. Attenzione è stata dedicata anche alle misure adottate a livello comunitario e nazionale in risposta a fenomeni rilevanti da un punto di vista normativo come i fenomeni criminali legati ai flussi migratori. Altri contributi hanno invece offerto un’analisi dei quadri regolativi e delle pratiche caratterizzanti la governance del fenomeno migratorio dell’Unione e di una serie di paesi membri dell’Ue o ad esso fortemente legati – Regno Unito, Ungheria, Grecia, Francia, Norvegia e Germania.
Le testimonianze dirette da parte degli esperti del funzionamento effettivo di alcuni importanti processi – sia nei paesi di provenienza che all’interno dei centri decisionali europei – hanno offerto un valido punto di riferimento e di confronto alla riflessione sviluppata all’interno del progetto.
I risultati raggiunti durante le due intense giornate di studio confermano la validità della linea di ricerca proposta da Unibo ai suoi partner GLOBUS, che pone l’accento sulla dimensione “trasversale” della questione della giustizia globale, come pure sulla struttura necessariamente “multilivello” della governance europeo dei fenomeni migratori.
Il progetto GLOBUS è finanziato dalla Commissione europea all’interno del quadro programma europeo per la ricerca Horizon 2020. L’obiettivo di GLOBUS è di offrire una valutazione critica dell’impatto dell’Unione europea sui temi della giustizia globale all’interno di un sistema internazionale caratterizzato da incertezza, rischio e ambiguità. Al suo interno, l’Università di Bologna si propone di giocare un ruolo cruciale del definire una nuova agenda di ricerca sul ruolo globale dell’Unione.