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Nel segno della parola

Un omaggio alla cultura classica fatto di letture, lezioni e musica. A partire dal 6 maggio, fino al 3 giugno, ogni giovedì in aula absidale filosofi, filologi e semiotici ci avvicineranno ai testi greci, latini ed ebraici, riportandoci alle origini della parola e della nostra civiltà.
Logo di "Nel segno della parola" Viviamo nell’impero della retorica. Slogan, titoli, occhielli, testi e annunci sono i nostri quotidiani compagni di viaggio. “Paradossalmente, però, la parola non gode di buona salute”, afferma Ivano Dionigi, fondatore e direttore del Centro Studi “La permanenza del classico”, che proprio in difesa del linguaggio ha intitolato “Nel segno della parolail ciclo di incontri con gli autori classici, organizzato per il terzo anno consecutivo in collaborazione con l’Università di Bologna, nell’ambito del calendario di UniboCultura. Dal 6 maggio al 3 giugno, ogni giovedì sera a partire dalle 21 l’Aula Absidale di Santa Lucia ospiterà letture di testi greci, latini ed ebraici, introdotti dal commento di filosofi e filologi, e accompagnati da brani di musica classica e contemporanea. “L’Ateneo – ha commentato il Rettore Pier Ugo Calzolari – è onorata di contribuire al sostegno della civiltà classica. E’ la matrice della cultura europea, la culla di Platone, l’origine della parola, del dibattito e del progresso scientifico in cui noi oggi ci identifichiamo”.

La manifestazione, a cui si può accedere gratuitamente ritirando gli inviti nei tre giorni precedenti a ogni data presso la sede del Centro Studi “La permanenza del Classico” in via Zamboni 32, dalle 14 alle 16, debutterà giovedì 6 maggio con Dissimulatio: nell’occasione si parlerà di tolleranza religiosa con il dialogo tra Massimo Cacciari e Ivano Dionigi e con l’interpretazione di Carlo Rivalta. La parola come arma sarà invece il tema di Dictis non arma, l’appuntamento del 13 maggio durante il quale gli attori Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni faranno da contorno alla lezione di Daniele Del Giudice. La retorica, poi, sarà il tema affrontato da Umberto Eco in Superior Stabat, giovedì 20 maggio, con il contributo alla recitazione di Monica Guerritore e Massimo Popolizio. Attori che lasceranno il posto a Roberto Herlitzka per la serata conclusiva del 3 giugno, In principio erat Verbum, nel corso della quale Gianfranco Ravasi rifletterà sui significati religiosi della parola.

A tutti i partecipanti sarà donato “Nel segno della parola”, opuscolo contenente tutti i principali testi letti durante la manifestazione. E al termine della rassegna sarà redatta un’antologia delle relazioni tenute nelle varie serate dagli oratori succedutisi sul palco.