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La partnership slovacco-forlivese

L'idea di una casa comune europea, asse portante della mostra intitolata ad Alexander Dubcek, è il filo conduttore dell'attività del Polo scientifico-didattico di Forlì, sede dell'Università di Bologna legata alla Repubblica Slovacca da una fitta rete di relazioni. 
Visitatori illustri della mostra su Dubcek In un’ottica contemporanea è ragionevole notare la somiglianza dei desideri politici dei dimostranti nei regimi comunisti degli anni ‘60 con quelli espressi dalle proteste che avvenivano contemporaneamente nei regimi capitalisti. La mostra multimediale su Alexander Dubček, tenutasi a Palazzo Poggi a Bologna, ha messo in rilievo le indiscusse capacità dello statista di interpretare alcuni dei desideri politici che stavano permeando società ideologicamente agli antipodi: ‘il socialismo dal volto umano’ (titolo del suo libro, edito nel 1997 da Editori Riuniti). Con la supervisione del Presidente del Polo di Forlì, Professor Guido Gambetta, con i testi e le ricerche storiche di Luciano Antonetti (profondo conoscitore della materia), e con la cura dell’esperienza tecnica di Salvatore Mirabella, i pannelli fotografici e i contributi multimediali di commento esposti alla mostra hanno sottolineato come Dubček sia stato il primo leader politico del dopoguerra a seguire con intraprendenza il sentiero della socialdemocrazia.

Le idee di una ‘casa comune europea’ e di un confine geo-politico inteso non come ostacolo invalicabile ma come cerniera, furono al centro del discorso di Dubček in occasione della laurea honoris causa, conferitagli dall’Università di Bologna nel 1988. Nella sua forma innovativa e integrata, la mostra ha offerto un’immagine approfondita di come Dubček abbia vissuto il soggiorno bolognese. Per molti versi, la successiva politica di espansione dell’Ateneo sembra quasi avere seguito linee di principio ispirate al suo pensiero. La pace solidale in un ambiente (come quello Europeo) in cui interagiscono culture diverse è fra i pilastri del pensiero dello statista. D’altro canto, i percorsi accademico-culturali seguiti dal Polo Scientifico-Didattico di Forlì appartengono alle idee di inclusione e di multiculturalismo care al pensiero dello stesso Dubček.

Le attività accademiche e culturali del Polo Scientifico-Didattico di Forlì si sono sviluppate intorno a tale impostazione. La sede di Forlì ha patrocinato numerose iniziative e ha collaborato a una lunga e sempre più intensa serie di eventi culturali di cui questa mostra, nata da una fitta rete di scambio e di ricerca, è stata una chiara manifestazione. Insostituibile è stato il contributo dei familiari più stretti dello statista, in particolare Pavol Dubček, figlio maggiore, che, in qualità di Presidente della Fondazione Alexander Dubček, ha attribuito la carica di membro onorario della fondazione al Magnifico Rettore Prof. Pier Ugo Calzolari e al Pro-Rettore Prof. Guido Gambetta. Il Presidente della Commissione Europea Romano Prodi riceverà lo stesso riconoscimento nel corso della sua prossima visita nella Repubblica Slovacca. Altrettanto prezioso è stato l’apporto di una ricerca approfondita svolta nella Repubblica Ceca e in quella Slovacca da un gruppo di studenti Slovacchi, iscritti alle facoltà del Polo e rappresentati fra gli altri da Rastislav Bartakovič, che sono attivi da tempo nel contribuire al rafforzamento del legame culturale fra il loro paese di origine e la sede forlivese. In occasione dell’esposizione, un autorevole riconoscimento di questo legame è giunto dal presidente Slovacco Rudolf Schuster che ha inaugurato la mostra e ha incontrato nella chiesa di San Giuseppe a Forlì il gruppo di studenti.

L’interazione tra Forlì e la Slovacchia si è rafforzata ancor più tramite scambi culturali e istituzionali che si sono concretizzati in seguito o in parallelo alle attività del Polo di Forlì. Esiste per esempio uno scambio fra gli studenti dell’istituto forlivese Liceo Scientifico ‘Fulcieri Paolucci De Calboli’ (anch’essi in visita alla mostra) e i pari età dell’istituto slovacco Liceo Saru Di Bratislava che si è concretizzato in visite e stesure di documenti comuni, espressioni del comune sentimento di pace. Alcuni di questi documenti sono stati consegnati a Sandro Gozi, rappresentante della Commissione guidata da Romano Prodi e suo portavoce personale, che ha ricevuto la delegazione di studenti e docenti a Bruxelles.

Dunque la città di Forlì in generale e il Polo di Forlì in particolare sembrano sempre più legati a una figura politica e ad un paese che hanno rappresentato nello sviluppo politico-culturale dell’Europa centro-orientale l’idea di un modello integrato d’Europa, in cui le differenze culturali e politiche sono fonti di ispirazione e di ricchezza (come dimostrano le collaborazioni che da anni avvengono ad ogni livello); di profondo rispetto e di una comunione multiculturale in quella casa democratica che, non a caso, Dubček auspicava si potesse costruire e di cui si fece appassionato portavoce.