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Da Caravaggio a Bembo, i mercoledì dell'arte a Santa Cristina

Tre appuntamenti a febbraio con il ciclo di incontri promosso dal Dipartimento delle Arti. Si inizia con una conferenza di Alessandro Morandotti sulla Canestra dell'Ambrosiana
Da Caravaggio a Bembo, i mercoledì dell'arte a Santa Cristina

Il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna organizza un ciclo di conferenze sui temi della storia dell'arte nelle sue più diverse manifestazioni e metodologie, per mostrare la vitalità e la ricchezza di prospettive con le quali si pratica oggi ricerca e didattica delle discipline storico-artistiche. Il ciclo, "I mercoledì di Santa Cristina", vede tre appuntamenti a febbraio, ma altri ne verranno programmati nei mesi successivi; tutti si svolgeranno nell'Aula Magna di Santa Cristina, ad ingresso libero.

L'appuntamento di apertura è fissato per questo mercoledì, 6 febbraio, alle 17, e ha per titolo "Caravaggio e Milano. La Canestra dell'Ambrosiana". Relatore dell'incontro sarà Alessandro Morandotti, docente di Storia dell'arte moderna all'Università degli studi di Torino. La conferenza sarà introdotta da Daniele Benati, vice direttore del Dipartimento delle Arti.

"La riconsiderazione di un quadro molto noto, come la Canestra di Caravaggio conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano - spiega il prof. Benati - offre l'opportunità di contestualizzare meglio l'unico documento figurativo utile a studiare il legame di Caravaggio con la madrepatria. Il quadro infatti è documentato almeno dal 1607 nella collezione del cardinale Federico Borromeo (1564-1631), l'arcivescovo di Milano che ne fu forse il committente. Negli studi si discute animatamente ancora oggi se la Canestra debba essere considerata un puro pezzo di bravura o invece nasconda complessi significativi allegorici, come la dignità del suo antico possessore suggerirebbe di pensare. Per contribuire a un dibattito sempre aperto sarà utile tornare a guardare attentamente il dipinto seguendone nel contempo la relativa fortuna in area lombarda, territorio in cui prese avvio, in anni precoci rispetto al panorama europeo, la storia della pittura morta come genere autonomo".

Alessandro Morandotti insegna Storia dell'arte moderna all'Università degli Studi di Torino. Studia argomenti di arte italiana compresi fra l’età manierista e quella neoclassica, con un occhio di riguardo all’area lombarda fra controriforma e illuminismo, privilegiando nell’indagine i nessi tra vicende stilistiche, contesti critici e storiografici, ambiti di storia della committenza e del collezionismo. Recentemente ha curato, con Mauro Natale, il volume "Collezione Borromeo. La Galleria dei Quadri dell’Isola Bella" (Silvana Editoriale, 2011) e ha pubblicato "Caravaggio e Milano. La Canestra dell'Ambrosiana" (Milano, Scalpendi, 2012).

I prossimi appuntamenti della rassegna "I mercoledì di Santa Cristina" in febbraio sono: mercoledì 13 febbraio, ore 17, con "Narciso in acque torbide. Da Ovidio a Bill Viola", relatore Henri de Riedmatten (Istituto Svizzero di Roma) e introduzione di Lucia Corrain (DARvipem), e mercoledì 20 febbraio, ore 17, con "Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento. Ragioni e progetto di una mostra", relatore Davide Gasparotto (Direttore della Galleria Estense di Modena) e introduzione di Andrea Bacchi (DARvipem).