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Centro Ricerche e Documentazione per l’Asia Centrale

Inaugurato a Samarcanda il Centro Ricerche e Documentazione per l'Asia Centrale dell'Università di Bologna.
Si propone come momento di incontro degli studiosi di tutto il mondo interessati agli scavi archeologici, in primo luogo in Uzbekistan, il Centro Ricerche e Documentazione per l'Asia Centrale dell'Università di Bologna, la cui sede è stata inaugurata la scorsa settimana, in concomitanza con l'apertura della mostra "Samarcanda: la citta' ritrovata. Passato, presente e futuro" dal pro Rettore alle relazioni internazionali prof. Roberto Grandi, alla presenza dell'Ambasciatore italiano in Uzbekistan Ferri Dilazzara.
Attualmente questa sede si sta dotando di una biblioteca sulle ricerche
archeologiche dell'Asia centrale. In questi giorni una equipe dell'Ateneo di Bologna, diretta dal prof. Maurizio Tosi, sta ultimando il terzo anno di ricerche sulla fortezza Kafir Kala, collocata a poca distanza da Samarcanda.
La missione Archeologica dell'Università di Bologna, congiuntamente con l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente di Roma collabora già dal 2001 con l'Istituto di Archeologia della Accademia delle Scienze dell'Uzbekistan per la realizzazione del progetto "Carta Archeologica della Media Valle dello Zeravshan". Le operazioni sul campo, che già hanno dato notevoli risultati scientifici, mirano sia alla definizione e al censimento delle emergenze archeologiche, che allo scavo del monumentale sito Sogdiano di Kafir Kala, distrutto dalle incursioni arabe del VII sec. d.C. Ricognizioni preliminari hanno interessato la provincia di Urgut, a sud di Samarcanda, con lo scopo di censire e documentare le evidenze  archeologiche presenti, iter necessario per un' indagine futura più approfondita e mirata per lo studio del popolamento antico in questa area. La documentazione raccolta è confluita in un archivio GIS (Geographic Information System), base primaria per lo studio analitico del paesaggio antico.
Prosegue inoltre, a cura di un'équipe dell'Università di Bologna coordinata dal Prof. Maurizio Tosi, lo scavo del complesso altomedievale di Kafir Kala, che già ha fornito importanti elementi per ricostruire l'espansione araba nel territorio compreso tra i fiumi Amu Daria e Syr Daria. Il dato di maggior rilevanza dello scavo dello scorso anno è il rinvenimento di 296 cretule, ossia impronte su argilla di sigilli finemente intagliati, posti in una concentrazione di 20 mq sul piano pavimentale. Questi importanti oggetti non sono solo pregiate realizzazioni artistiche, ma anche importanti indicatori dei complessi rapporti politico- amministrativi della regione di Samarcanda in epoca altomedievale.