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Orchestra della Toscana

Concerto di Musica insieme con Marco Braito tromba e Alexander Lonquich pianoforte e direttore.
Lunedì 7 aprile (ore 21) per "I Concerti di Musica Insieme" appuntamento al Teatro Comunale con l'ORT (Orchestra della Toscana), solisti il trombettista Marco Braito ed Alexander Lonquich, nella doppia veste di pianista e direttore.
L'ORT si è formata a Firenze nel 1980, sotto la direzione artistica di Luciano Berio. Composta da 45 musicisti, è interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, e riserva ampio spazio a Haydn, Mozart e Beethoven come pure alle pagine di Mahler, Brahms, Rossini, con un'attenzione particolare per il Novecento storico. Ospite delle più importanti società concertistiche italiane ed estere, l'Orchestra si avvarrà per l'occasione di solisti quali Marco Braito, prima tromba dell'ORT dal '99, e di Alexander Lonquich, pianista com'è noto dalla lunga carriera internazionale, sempre attento alla riflessione sulla condizione e sul ruolo dell'interprete nella contemporaneità.

Il programma della serata si concentrerà sul confronto fra le forme del concerto e della sinfonia, attraverso l'ascolto di tre opere-chiave: il Rondò in re maggiore per pianoforte e orchestra K 382 di Wolfgang Amadeus Mozart, brano del 1781 dall'impianto formalmente tradizionale, ma che già preannuncia l'avvento del nuovo stile mozartiano, grazie al nuovo e affascinante dialogare del pianoforte e dei fiati dell'orchestra; la celebre Sinfonia n. 8 in si minore Incompiuta, grande esempio anch'essa della profonda ricerca di Franz Schubert intorno all'organico orchestrale; il Concerto n. 1 in do minore per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Dmitrij Šostakovic, scritto negli anni '30, momento significativo nel passaggio novecentesco dal linguaggio tradizionale a quello della modernità, e nel quale le ricche citazioni - in particolare da Beethoven e da Haydn - sono la cifra di un ottimistico recupero del passato. Chiuderà il programma il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra K 453 di Wolfgang Amadeus Mozart, composto di getto nel 1784, dagli innovativi aspetti formali, che fanno del pianoforte quasi uno strumento integrante dell'orchestra, seppur in un ambito di estremo virtuosismo.
ORCHESTRA DELLA TOSCANA
L'Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Dal 1996 al 2002 Giorgio Battistelli ha ricoperto la carica di direttore artistico. Attualmente l'incarico è affidato a Sergio Sablich.
Composta da 45 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l'Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi, situato nel centro di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse su territorio nazionale da Radiorai Tre.
Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l'Orchestra riserva ampio spazio a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita. Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell'Ottocento con una posizione di privilegio per Rossini. Una precisa vocazione per il Novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d'oggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano.
L'Orchestra della Toscana è ospite delle più importanti Società di Concerti italiane. Tra i prestigiosi musicisti e direttori che hanno collaborato con l'ORT citiamo: Roberto Abbado, Salvatore Accardo, Yuri Bashmet, Luciano Berio, Mario Brunello, Kyung Wha Chung, Myung-Whun Chung, Gabriele Ferro, Eliot Fisk, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Heinz Holliger, Ton Koopman, Gidon Kremer, Yo-Yo Ma, Gustav Kuhn, Peter Maag, Peter Maxwell Davies, Alexander Lonquich, Andrea Lucchesini, Eduardo Mata, Sabine Meyer, Midori, Shlomo Mintz, Viktoria Mullova, Esa Pekka Salonen, Hansjoerg Schellenberger, Heinrich Schiff, Vladimir Spivakov, Uto Ughi.
Discografia: musiche di Schubert e di Cherubini con Donato Renzetti  (Europa Musica), Pierino e il lupo e L'Histoire de Babar con Paolo Poli e Alessandro Pinzauti (Caroman), Cavalleria rusticana con Bruno Bartoletti (Foné), Il Barbiere di Siviglia con Gianluigi Gelmetti (EMI Classics), Omaggio a Mina e Orfeo cantando tolse di Adriano Guarnieri con Pietro Borgonovo (Ricordi) e lo Stabat Mater di Rossini con Gianluigi Gelmetti (Agorà), Holy Sea con Butch Morris (Splasc-h-), Richard Galliano e I Solisti dell'Ort (Dreyfus). Recentemente Tancredi con Gianluigi Gelmetti (Foné).
MARCO BRAITO
Diplomato al Conservatorio "C. Monteverdi" di Bolzano si perfeziona al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi nella classe di Pierre Thibaud e nel 1994 ottiene il "Premier Prix".  È prima tromba dell'Orchestra della Toscana dal 2000 e nei due anni precedenti ha ricoperto lo stesso ruolo nell'Orchestra del San Carlo di Napoli.
Fa parte del quintetto di ottoni Gomalan Brass  con il quale ha vinto nel 2001 il prestigioso concorso internazionale Citta' di Passau (Germania). Oltre all'attività come solista e in formazione cameristica, tiene corsi e masterclass di perfezionamento.
ALEXANDER LONQUICH
È nato a Trier in Germania. Dopo la vincita del primo premio al Concorso Casagrande (1977) intraprende una carriera concertistica di livello internazionale, suonando in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. Si è esibito con direttori quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Marc Minkowski e, in particolare, con Sándor Végh e la Camerata Academica Salzburg, di cui è tuttora regolarmente ospite in qualità di direttore-solista. Collabora stabilmente con l'Orchestra da Camera di Mantova e con la Mahler Chamber Orchestra. Svolge, inoltre, un'intensa attività cameristica, suonando con artisti come Joshua Bell, Tabea Zimmermann, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle von Keulen, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger, Maurice Bourge e Frank Peter Zimmermann; con quest'ultimo ha ottenuto diversi riconoscimenti dalla critica internazionale, tra cui il Diapason d'Or (1992), il Premio Abbiati (1993) e il Premio Edison (1994). Ha registrato musiche di Mozart, Schubert e Schumann per EMI e, nell'autunno 2002, ha inciso per ECM un cd con musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn e un cd con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen.
Negli ultimi anni Lonquich ha iniziato un percorso di riflessione sulla condizione dell'interprete nella contemporaneità, prestando particolare attenzione all'interazione tra musica ed espressioni teatrali. Ha tenuto numerose lezioni-concerto sull'argomento e ha fondato un gruppo di ricerca scenica e musicale, il "Villon Ensemble". Con esso ha realizzato Hyle, indagine scenica sull' 'impurezza' e sta lavorando a Nocturnall, work in progress dedicato a John Donne, Shakespeare e l'Inghilterra rinascimentale. Ai numerosi impegni concertistici Lonquich affianca un intenso lavoro in campo didattico. Tiene masterclass in Europa, Stati Uniti, Australia e insegna presso l'Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia.