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Il cibo della soldarietà

Convegno lunedì 22 settembre in Sala VIII centenario del Rettorato.
Trasformare lo spreco in risorsa, questo è l'obiettivo del progetto Last Minute Market. Un mercato dove per favorire gli indigenti, gli ultimi, non bisogna sprecare neppure un minuto e neanche un prodotto. Si intitola "il cibo della solidarietà - trasformare lo spreco in risorsa" il convegno organizzato per

 
Lunedi 22 settembre dalle ore 11.00 alle ore 13.00
Sala VIII centenario del Rettorato via Zamboni 33, Bologna


L'obiettivo del convegno è di presentare i risultati e le prospettive del progetto, nato da una ricerca condotta nell'Ateneo bolognese e poi tradotta in un'iniziativa che coinvolge imprese e terzo settore, e che verrà estesa all'estero.

Il progetto, in estrema sintesi, consiste nel recupero di prodotti alimentari che escono dal circuito distributivo ma che sono ancora commestibili o, nel caso dell'extralimentare, utilizzabili. I beni recuperati, invece di essere smaltiti con i relativi costi economici ed ambientali, vengono distribuiti gratuitamente ai bisognosi sul territorio con una procedura veloce e sicura.
Nel corso del convegno, oltre ai dati sulle quantità e qualità del cibo recuperato, numero di indigenti assistiti, impatto nutrizionale e ambientale, verrà presentata e consegnata ai parlamentari presenti una proposta legislativa, a cura dell'Università di Bologna e di Last Minute Market, mirata semplificare ed estendere l'azione di recupero di prodotti alimentari e non alimentari a fini solidali.

Il programma del convegno, che sarà moderato dal prof. Roberto Grandi prorettore alle relazioni internazionali e sarà aperto dai saluti del Rettore Pier Ugo Calzolari,e del preside della Facoltà di Agraria prof. Domenico Regazzi prevede gli interventi di:
prof. Andrea Segrè docente della Facoltà di Agraria,
Luca Falasconi, presidente di Last Minute Market,
Guenda Malvezzi associaizione Arca Comunità Arcobaleno
Pier Luigi Stefanini presidente Coop Adriatica
Fabio Salviato presidente Banca Popolare Etica
Marzio Dallagiovanna presidente Fondazione Gorbaciov Italia
Alessandra Chiappini assessore alle politiche per i giovani Comune di Ferrara
Sen. Walter Vitali (commissione affari costituzionali del Senato)
on. Enzo Raisi (commissione attività produttive della Camera e assessore attività produttive del Comune di Bologna.
prof Mario Prestamburgo presidente Società Italiana Economia Agraria

Last Minute Market  in "pillole"

Il progetto "Last Minute Market"si rivolge da un lato alle imprese della grande distribuzione e dall'altro ad enti e associazioni caritatevoli e il suo intento è quello di offrire un servizio capace di poter valorizzare in modo conveniente sia dal punto di vista economico sociale e ambientale i prodotti invenduti.

Il fenomeno "eccedenze tra gli scaffali" è rilevante ma, vista la natura dei beni (deperibilità), è necessario dare una soluzione a tutta una serie di problematiche quali la tempestività del recupero, l'assunzione di responsabilità delle garanzie qualitative dei beni alimentari, l'effettivo utilizzo benefico degli stessi, la creazione di rapporti tra la non offerta (imprese della distribuzione che non offrono tali beni, bensì li distruggono) e la non domanda (popolazione che, assistita da associazioni, potrebbe usufruire di tali beni ma che non conoscendone l'esistenza non li richiede). Nasce quindi la necessità di creare un mercato (non mercato, vista la natura "non" di domanda e offerta) nel quale non offerta e non domanda possano interfacciarsi, ottenendo vantaggi reciproci nel rispetto delle norme igienico - sanitarie e fiscali, creando la possibilità alle realtà for profit, ossia le aziende,  (che rappresentano la non offerta) di interagire con quelle no profit (che rappresentano la non domanda) facendo si che le esigenze delle une diventino vantaggio per le altre. Perché ciò si possa concretizzare è indispensabile frapporre un intermediario capace di svolgere una fondamentale funzione di contatto tra i due interlocutori.
In questa costruzione l'elemento importante riguarda lo scambio fisico dei beni alimentari invenduti, che deve avvenire nello stesso luogo in cui si formano le eccedenza. Quest'ultimo aspetto rende questa tipologia di approccio unica nel suo genere.

Prodotti recuperabili

Prodotti recuperabili da un ipermercato di circa 10.000 m2
(peso netto) 146  t\anno
Destinazione
(percentuale sul totale recuperato)  70 %  alimentazione umana
30 % alimentazione animale
Proiezione nazionale
(quantità totale di prodotti recuperabili
sul territorio nazionale presso ipermercati,stima)       50.000  t\anno

Impatto nutrizionale

Considerando 0,5 kg la quantità di prodotti media per pasto e che sono disponibili per l'alimentazione umana il 70 % dei prodotti totali recuperati


Pasti giornalieri 560

Pasti totali annui con il recuperato di un iper (146 t\anno)  204.400

Proiezione nazionale annua di pasti  700.000

Considerando il consumo calorico giornaliero per persona di 3.680 kcal (dati FAO) e che sono disponibili per l'alimentazione umana il 70 % dei prodotti totali recuperati

Numero di soggetti che vedrebbero soddisfatto
integralmente il loro fabbisogno calorico giornaliero (dato giornaliero)  28.500
Numero di soggetti che vedrebbero soddisfatto
integralmente il loro fabbisogno calorico giornaliero (proiezione annuale)  10.500.000

Impatto ambientale

Benefici ambientali del recupero (ciò che la società risparmierebbe) 0,05 - 0,18 €\kg

Percentuale sul valore dei prodotti recuperati1,8 - 7 %
Impatto totale annuo per ipermercato       6.500 - 24.500  €

Proiezione nazionale           6,5 - 25 milioni di €

LAST MINUTE MARKET: SINTESI ARTICOLATO LEGISLATIVO

1) Estensione delle agevolazioni fiscali previste per i prodotti alimentari e farmaceutici, anche ai beni non alimentari, permettendo quindi alle imprese di donare pure tali tipologie di merce e consentendo quindi alle associazioni di fornire un aiuto ai propri assistiti a 360°, tenendo in considerazione che il bisogno non è solo alimentare ma anche relativo alla cura e igiene della persona, all'abbigliamento, ecc.

2) Incremento del limite di deducibilità delle donazioni ai fini del reddito d'impresa, comprendendo in tale limite anche il valore delle donazioni in natura dei beni alimentari, farmaceutici e non alimentari.

3) Equiparazione delle Onlus di beneficenza all'utilizzatore diretto dei beni, permettendo anche a coloro che svolgono attività di ricerca, raccolta e distribuzione di beni alimentari e non da donare, di poter garantire gli sgravi fiscali alle imprese.

4) Eliminazione degli adempimenti (formali e burocratici) sulle donazioni in natura, gravanti sul cedente, facendo fede ai documenti di trasporto e fatturazione emessi, riducendo quindi la pesante burocrazia delle registrazioni che ingessa le donazioni stesse.